La proposta, Firenze hub di formazione tecnico-professionale

La città diventerebbe capofila nazionale della cultura rinnovata della manifattura

Firenze- Andrea Puccetti, imprenditore fiorentino, esponente del Movimento Azione Laburista che sostiene la candidata del PD Sara Funaro, in chiave di argine alla carenza di figure tecnico professionali, stimate in diverse centinaia di migliaia a livello nazionale, lancia alla coalizione e alla candidata, a titolo di contributo al programma del centro-sinistra, l’idea di un grande progetto che faccia di Firenze un hub, un bacino, di formazione tecnico professionale.

” Per potenziare le nostre filiere, a partire da artigiani e MPMI, e che coinvolga giovani e neo diplomati. Una grande cerniera a supporto del lavoro e della nostra tradizione industriale, manifatturiera, artigianale di qualità. Il polo potrebbe corrispondere anche alla riqualificazione di aree dismesse, un aspetto su cui Sara punta molto . Si può forse pensare di coinvolgere privati nazionali e addirittura internazionali per le risorse, facendo leva sull’ appeal di Firenze nel mondo, coinvolgendo attori istituzionali in quella sinergia tra pubblico e privato che può innescare crescita inclusiva”.

Un polo che potrebbe attrarre potenziali maestranze da tutta Italia ma anche dall’estero, “oltre a invertire la fuga di cervelli oltre l’atrofia di mestieri, di mani tecniche e di saper fare tra i giovani fiorentini ed italiani. Immagino ad occhi aperti un polo di richiamo nazionale dotato di aule, laboratori attrezzati con moderne tecnologie e strutture al servizio di istituti scolastici e universitari nazionali in diretta connessione e a servizio delle nostre filiere produttive. Un ponte che oltre intergenerazionale e interculturale potrebbe costituire anche un “melting pot” di mestieri da considerare in chiave di “integrazione nel fare”. Sicuramente un driver di identità e crescita per Firenze. Proviamoci”.

Del resto, continua Puccetti, “sperimento come imprenditore di un gruppo strutturato, contando centinaia di impiegati tra diretti e indiretti e una supply chains internazionale che ha saputo esportare il proprio made in Italy in tanti paesi, che questo è uno dei più grandi problemi che abbiamo: la staffetta tecnico professionale si va perdendo”.
In questa progettualità potrebbe inserirsi anche quella della crescita dell’ecosistema delle startup.

“Recentemente con sviluppo Toscana spa, che tra le altre funzioni è soggetto attuatore per Regione Toscana della politica di incubazione e accellerazione di imprese, abbiamo lanciato un progetto con importanti partners istituzionali, che ha dato incoraggianti risultati per la costituzione di nuove realtà innovative sul territorio. In questa logica di “insieme”(Insieme è anche lo slogan della campagna di Sara Funaro), abbiamo proposto questo ulteriore contributo di natura economica al programma della coalizione di Centro sinistra di cui facciamo parte come Movimento di Azione Laburista”.

“La candidata Funaro – dichiara l’imprenditore – ha dimostrato molta attenzione al binomio solidarietà e sviluppo e crediamo che questa progettualità possa costituirne un tassello importante così come integri coerentemente il documento che presentammo il 20 novembre scorso, sancendo il nostro ingresso nella neo nascente coalizione del centro-sinistra. Il documento di Valdo Spini era ed è tutt’ora articolato su tre parole chiave che proponemmo alla discussione e che voglio ricordare perché sono per noi essenziali: sono riferite ad una Firenze dinamica, vivibile e inclusiva.
Città dinamica, significa potenziare e ritrovare settori di lavoro che riportino Firenze a essere una città capace di uno sviluppo equilibrato dei settori industriali e dei servizi evitando un destino di monocultura”.

I punti chiave della proposta:

  • La città vivibile è da vedersi:
    a) in termini di sicurezza;
    b) in termini di dotazione di servizi sociali, sanitari, scolastici per tutte le cittadine e per tutti i cittadini indipendentemente dall’età, dall’abilità e dalla condizione economica
    c) in termini urbanistici la relazione e l’accessibilità fra abitazione-lavoro-servizi per i residenti dovrà costituire una priorità ed essere coerente con lo sviluppo della città e non il risultato di aggiustamenti ex-post di scelte immobiliari separate, che generano (ed hanno generato) solo spazi di risulta. Ciò in particolare rispetto agli spazi aperti, piazze, campi gioco e aree verdi. Il rapporto fra le superfici ancora libere dall’edificazione e quelle edificate non potrà superare quello attuale reale.
  • Solo garantendo la vivibilità dello spazio urbano potrà essere assicurata la possibilità di attuare provvedimenti finalizzati al turismo sostenibile, alla diffusione della cultura e alla coesione sociale.
  • Offrire spazi, servizi e strutture di accoglienza. Città sostenibile e inclusiva significa dare possibilità di incontro e integrazione per i nuovi residenti immigrati nel nostro paese, significa indicare luoghi di socialità e di culto non ghettizzata o relegata a situazioni precarie e improvvisate, che provocano situazioni di disagio.
    Questa ulteriore proposta crediamo possa essere un tassello che si interseca bene nel binomio solidarietà e sviluppo, che vuole caratterizzare l’azione del centrosinistra.
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