Attività produttiva e commerciale in recupero in apertura d’anno. Secondo i risultati dell’indagine trimestrale di Unindustria Reggio Emilia, nel trimestre gennaio-marzo 2014 la produzione industriale ha registrato un aumento del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il dato va però interpretato con estrema cautela, dal momento che il confronto avviene con lo stesso periodo dell’anno precedente, ancora caratterizzato dalla recessione del ciclo, quando l’output prodotto aveva scontato un calo del 3,9%.
I dati non autorizzano a evocare la tanto attesa ripresa né a prevedere l’avvio immediato di una fase di espansione, tuttavia evidenziano da un lato l’arresto della fase critica dall’altro l’emergere di alcune condizioni nel tessuto industriale – soprattutto sul versante della proiezione alle esportazioni – idonee a favorire prospettive favorevoli. Il verificarsi di questo scenario dipende da un complesso di fattori: dall’allentamento delle restrizioni al credito alla stabilità del quadro politico, dalle riforme di sistema (del mercato del lavoro, del cuneo fiscale, della tassazione, della Pubblica Amministrazione) al raggiungimento di un equilibrato rapporto tra politiche di rigore e politiche di impulso della domanda, dal controllo del rischio deflazione fino alla risoluzione delle problematiche recentemente affiorate in molti paesi emergenti. Tale scenario sconta comunque ritmi di crescita blandi e un ritorno ai livelli pre-crisi assai spostato in avanti.
L’incremento della produzione industriale si associa ai risultati positivi realizzati da tutti gli altri indicatori congiunturali. Gli ordini complessivamente acquisiti dalle industrie di Reggio Emilia sono in aumento. L’indicatore, che generalmente anticipa il ciclo produttivo, è quindi coerente con la tendenza alla ripresa di produzione e fatturato.
Gli ordinativi esteri continuano a manifestare un andamento positivo, rilevando un aumento del 4,2%. Positiva anche la variazione del fatturato: le imprese manifatturiere reggiane registrano, infatti, un incremento tendenziale medio del fatturato totale pari al 6,1%, ampiamente sostenuto dalla componente estera che mette a segno una variazione del +7,0% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.
La domanda estera continua a essere determinante, ma si sta delineando un suo assestamento, considerato anche l’elevato apprezzamento del cambio dell’euro e qualche accenno di indebolimento della crescita nei paesi emergenti. Sul versante del fatturato, sono da segnalare segni di ripresa della domanda interna.
Per il secondo trimestre consecutivo, le previsioni a breve presentano saldi positivi per tutti gli indicatori. Nonostante qualche accenno di indebolimento della domanda estera, la produzione è attesa in crescita dal 44% delle imprese, in calo dal 17%. Cresce ancora la fiducia sugli ordinativi, in aumento per il 46%, in flessione per il 17%. Inoltre, l’82% delle imprese giudica stabili le prospettive dell’occupazione.