Una lettura di Dante che si è inevitabilmente trasformata in un appoggio convinto alla battaglia politica del Pd; Roberto Benigni nemmeno l’altra sera, dal palco del Campovolo di Reggio, aveva fatto segreto delle sue preferenze. E così dopo Bersani, nella polemica innescata fin dalla vigilia dai seguagi di Grillo, finisce anche lui ed il suo show. Nello specifico il cachet percepito per lo spettacolo e la provenienza dei soldi incassati. Dal blog grillino le accuse sono chiare: non è che Benigni sia stato pagato per abbracciare Bersani coi soldi pubblici che tra mille proteste ancora finiscono nelle tasche dei partiti? Lo show del comico toscano era peraltro iniziato con un finto fax arrivato da Grillo al Pd in cui si mandava a quel Paese il popolo della festa. Dallo staff di Benigni chiariscono però di non aver incassato soldi dal partito ma direttamente dai biglietti venduti. Se la gente va a vedere lo spettacolo, si incassa, altrimenti niente. Una versione confermata dalla direzione di FestaReggio: la festa metta a disposizione l’area e gli strumenti tecnici (che hanno comunque un costo), al resto pensa l’artista in questione. Difficile però che le feste, almeno nella loro parte nazionale come quella in corso al Campovolo, finiscano in pareggio. Ovvio allora che il Pd anticipi il denaro per l’organizzazione o alla fine ripiani l’eventuale disavanzo. Dopo le schermaglie a suon di “fascisti” e piduisti”, ecco dunque un’altra coda velenosa. E non siamo che all’inizio
29 Agosto 2012
La paga di DanteScontro Grillo-Benignisul cachet di FestaReggio
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