La Normale nell’ex fonderia di Follonica

Follonica – La Scuola Normale prende casa a Follonica. La vecchia fonderia dell’ex Ilva, la Fonderia 1, che produceva ghisa a ridosso del centro del borgo, abbandonata negli anni Sessanta e ristrutturata nel 2015 con 350 mila euro di contributi regionali per farne uno spazio espositivo e fieristico – ma pari quasi a 25 milioni è stato l’impegno complessivo negli anni sull’area, dal teatro al museo del ferro all’ex ippodromo e all’area mercatale – , diventerà un polo dedicato all’agroalimentare, alla blue economy (ovvero uno sviluppo dell’economia verde) e ai beni culturali. Oggi c’è stata la firma dell’intesa tra Comune, Scuola e Regione.

Nell’edificio che conserva ancora memoria del suo passato ottocentesco la scuola di eccellenza pisana sarà a Follonica già dai prossimi mesi con i propri allievi e ricercatori, giusto il tempo di attrezzare (di nuovo con il contributo della Regione) le prime sale multimediali.

Organizzerà corsi di orientamento per studenti e di aggiornamento per gli insegnanti, scuole estive ma ben fermo sarà soprattutto un impegno, come ha ribadito anche stamani il direttore della Normale, Vincenzo Barone: scambiare conoscenza a tutti i livelli, anche tra mondo accademico e mondo industriale. Per la Normale non è la prima sede fuori Pisa. La Scuola, da qualche tempo presente a Firenze e da ancor prima a Cortona, prosegue dunque la sua “politica di disseminazione”

“La presenza della Normale con i suoi laboratori – sottolinea il presidente della Toscana Enrico Rossi, oggi alla presentazione a Follonica delle attività dei prossimi mesi, accompagnato dal sindaco Andrea Benini – sarà sicuramente un aiuto per lo sviluppo del territorio, che ha la sua vocazione nell’agricoltura e nell’agroalimentare ma anche nel turismo culturale. Insomma l’attività di ricerca della scuola ben risponde alla vocazione di questa parte di Toscana e l’Università può dare un contributo fondamentale”.

Con la tecnologia 4.0 prestata ai beni culturali ad esempio, ricorda il presidente, con la valorizzazione della presenza etrusca o delle tracce dell’uomo di Neanderthal ritrovate nella cava di La Pietra, su Roselle “per cui la Regione – dice ancora Rossi – la Regione è a disposizione”, e soprattutto sul fronte agricolo e dei prodotti agroalimentari.

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