Torre del Lago – A Torre del Lago si celebrano 150 di relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone con la messinscena di Madama Butterfly di Giacomo Puccini. Puccini visitò il Giappone solo con la fantasia ma questo bastò per testimoniare attraverso la partitura di Madama Butterfly l’amore e il fascino che aveva maturato nei confronti di una cultura così diversa e lontana. E grazie a questa geniale intuizione di Puccini che per i giapponesi, ancora oggi, è motivo di grande curiosità, oltre che di orgoglio la Fondazione Festival Pucciniano di Torre del Lago e la Città di Viareggio mantengono sempre vivo lo scambio culturale e artistico con il Giappone.
E proprio in occasione dell’ultima rappresentazione del capolavoro immortale del Maestro Puccini del cartellone del 62° Festival Puccini, mercoledì 10 agosto si rinnoverà la volontà di consolidare le relazioni culturali con il Giappone. L’occasione è anche l’anniversario dei 150 anni di relazioni tra Italia e Giappone. Relazioni che presero avvio con la stipula del Trattato di Amicizia e di Commercio, avvenuta il 25 agosto 1866.
Alla presenza alla presenza di S.E. l’ambasciatore del Giappone Kazuyoshi Umemoto, del Prefetto di Lucca Giovanna Cagliostro, di Simonetta Puccini del presidente della Fondazione Italia Giappone Umberto Vattani, di numerose autorità italiane tra cui l’onorevole Stefano Dambruoso ed autorità giapponesi oltre a rappresentanti del mondo dell’imprenditoria alle ore 20.30 si svolgerà la cerimonia di scoprimento di una targa collocata nel foyer del teatro a memoria di questo anniversario.
Nell’intervallo dell’opera si svolgerà poi la cerimonia Toro Nagashi, fortemente voluta dal consigliere Umberto Donati , gran cerimoniere e da sempre fautore di progetti tra la Fondazione Festival Pucciniano e le istituzioni giapponesi, durante la quale saranno liberate lanterne sull’acqua del lago in memoria del bombardamento atomico su Hiroshima e Nagasaki.
Una Madama Butterfly quella in scena domani a Torre del Lago con l’originale scenografia opera del celebre scultore Kan Yasuda che ha scolpito sul marmo gli spazi e gli ambienti di Ciociosan. Simboli evocativi del Giappone, carichi di significato, quali Ishinki (Sasso) , Shosei (Piccolo spazio infinito) e la porta divisa in due posta al centro del palcoscenico, Tensei (Passaggio) e Tenmoku (Ombra e Vuoto). Una produzione che dal 2000 dopo essere stata rappresentata in Europa, begli Statio Uniti e naturalmente in Giappone è più che mai, una scenografia esaltata dai bellissimi e ricercati costumi ideati dalla stilista Regina Schrecker e dalla regia di Vivien Hewitt.
Un cast di eccezione per far rivivere il dramma della povera geisha, Cio Cio San sarà Donata D’annunzio Lombardi, artista di riferimento nel ruolo che interpreta con una straordinaria capacità di calarsi nel personaggio trasmettendo al pubblico emozioni palpitanti. Al suo fianco nel ruolo d Pinkerton il tenore Hector Lopez (e Annunziata Vestri, nei panni di Suzuki. Completano il cast nel ruolo Kate Pinkerton Lorena Zaccaria, Raffaele Raffio, sarà Sharpless, Tiziano Barontini sarà Goro, Choi Seng Pil lo zio Bonzo, Claudio Ottino il principe Yamadori, Stefano Fagioli, il Commissario Imperiale, l’ufficiale del registro Alberto Petricca. La madre Deborah Salvagno, la zia Anna Kasabutskaya, la cugina Sumika Kanazawa e Alessandro Biagiotti Yakuside. Il disegno luci è di Nino Napoletano. Beatrice Bertola assistente alla regia.