La movida sotto casa? Che fare contro il rumore ambientale

Firenze –  Le linee guida sul rumore ambientale dell’OMS per la Regione Europea sono state pubblicate nell’ottobre 2018:  a partire dalle importanti evidenze di correlazione tra rumore e qualità della vita, questo documento di indirizzo fornisce indicazioni sulla protezione della salute umana dall’esposizione dannosa al rumore ambientale e raccomandazioni per ridurre i rischi derivanti da fonti rilevanti di rumore ambientale come traffico stradale, rumore ferroviario, rumore degli aerei, rumore delle turbine eoliche e rumore del tempo libero, considerando quindi anche il disturbo provocato dalla presenza di attività antropiche, musica, “movida”.

Si sta poi diffondendo sul web e su alcuni giornali un dibattito su come valutare la tollerabilità delle immissioni di rumore, sollevato da errate interpretazioni di quanto riportato nella Legge di Bilancio (Legge n. 45 del 30 dicembre 2018), approvata in extremis dal Parlamento e pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre 2018, dove è presente un comma che parla di acustica e, nello specifico, delle immissioni di rumore e della loro tollerabilità.

E’ il comma 746 dell’Articolo 1 che modifica l’articolo 6-ter della Legge n.13 del 27 febbraio 2009, riguardante appunto la normale tollerabilità delle immissioni acustiche e la necessità di fare salve le disposizioni di legge che disciplinano specifiche sorgenti e le priorità d’uso. La modifica consiste nell’aggiunta di un comma 1-bis che recita: ”Ai fini dell’attuazione del comma 1, si applicano i criteri di accettabilità del livello di rumore di cui alla legge 26 ottobre 1995, n. 447, e alle relative norme di attuazione”.

Il dubbio interpretativo che circola fra gli esperti riguarda la validità dell’articolo 844 del Codice Civile che definisce la tollerabilità delle immissioni, ovvero che la Legge di Bilancio abbia modificato gli obblighi di legge relativi all’impatto acustico di attività produttive, commerciali e ricreative e limitato il diritto alla quiete dei cittadini  che vivono in prossimità di sorgenti di rumore, pubbliche e private.

Il “Manuale di Acustica Forense”, scritto da Sergio Luzzi e Vincenzo Giuliano in collaborazione con giudici, avvocati, medici e giuristi con la prefazione della Presidente del Tribunale di Firenze, chiarisce in modo esaustivo tutti gli aspetti tecnici e giuridici sul tema della tollerabilità del rumore immesso da sorgenti disturbanti nell’ambiente esterno e costruito.

Gli autori spiegano chiaramente attraverso specifiche schede tecniche, come affrontare e risolvere il contenzioso fra sorgenti e ricettori, ovvero fra soggetti disturbanti (pubblici o privati) e cittadini disturbati, sempre ovviamente “fatte salve” le disposizioni di legge, considerando tutti quei parametri che servono al magistrato per capire e decidere se un determinato rumore, al pari di altre immissioni moleste (fumi, odori, polveri), anch’esse normate dall’articolo 844 del codice civile, possiede caratteristiche di ampiezza, frequenza, continuità, impulsività tali da rappresentare una fonte di disturbo per chi lo ascolta. Queste caratteristiche, come ricorda l’OMS,  devono essere considerate, insieme alle condizioni dei luoghi e alle condizioni di vita e di salute del disturbato per poter valutare correttamente il livello di disturbo e la sua tollerabilità.

Il libro affronta in modo sistematico e ragionato le problematiche legate al rumore nei diversi ambiti del contenzioso, raggruppati in oltre cinquanta scenari di causa, corrispondenti a sorgenti e contesti acustici  collegati a un archivio ragionato di oltre cinquecento sentenze.

Come si vede nella figura, gli scenari sono praticamente tutti quelli dove è possibile trovare una situazione di disturbo da rumore: macchinari e impianti rumorosi, discoteche e locali pubblici, musica dal vivo, strade e aeroporti. E sono considerati tutti i problemi legati alla carenza di isolamento acustico negli ambienti di vita.

Il volume è destinato a magistrati, avvocati e consulenti tecnici dei tribunali e a tutti coloro che vogliono informarsi su come poter affrontare in modo tecnicamente e giuridicamente corretto le questioni e le liti riguardanti il disturbo da rumore e le non conformità acustiche di edifici e ambienti di vita.

È un manuale che, affrontando in maniera rigorosa gli scenari di disturbo acustico e le relative fattispecie, risulta utile ai giudici nella formulazione dei quesiti e delle sentenze, agli avvocati nell’assistenza  giudiziale e stragiudiziale e all’ausiliario nello svolgimento delle operazioni peritali in materia di rumore.

A partire dalle fonti del diritto, prima fra tutte la Costituzione con l’art. 32 “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività…”, il libro affronta in modo sistematico le tutele previste dall’ordinamento. La Legge Quadro n. 447 del 1995 definisce l’inquinamento acustico come “l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei  beni  materiali, dei monumenti,  dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi”.

Al complesso e variegato problema delle immissioni, riferibili alla piena fruibilità dei beni materiali oltre che alla tutela della salute, si aggiunge il non meno complesso problema della non conformità acustica degli edifici, regolamentata da specifici decreti attuativi della Legge Quadro, da specifiche normative riguardanti la “regola dell’arte” e dagli articoli del Codice Civile che trattano i vizi della cosa e il risarcimento del danno.

La discussione sulla normale tollerabilità, ravvivata dalla citata interpretazione del comma 746 della Legge di Bilancio 2019, dal criterio civilistico dell’art. 844 c.c. e dal rapporto di questo con le norme di settore e con i limiti pubblicistici, in particolare quelli fissati dal DPCM 14.11.1997, viene trattata nel volume in modo ampio e dettagliato, mediante una disamina delle problematiche legate alle  possibili grandezze fisiche e metodologie utilizzabili per la  valutazione delle emissioni e immissioni acustiche a ai conseguenti parametri di giudizio della loro tollerabilità, considerandone anche gli aspetti relativi alla soggettività del disturbo percepito, secondo la definizione di annoyance fornita dalla Organizzazione Mondiale della Sanità.

I diversi livelli, assoluti e differenziali, e i criteri comparativi sono catalogati nel volume distinguendoli per contesti o scenari di rumorosità: nella prima parte con riferimento a sentenze e interpretazioni giuridiche, nella seconda con riferimento alle metodiche tecniche da adottare per l’accertamento, nella terza con rifeimento agli aspetti peculiari del danno biologico, morale, immobiliare.

Questa doppia disamina, tecnica e giuridica, converge in un elaborato organico che si propone come testo di divulgazione culturale sul tema dell’acustica forense e come strumento utilizzabile dagli “addetti ai lavori” (giudici, avvocati, consulenti tecnici dei tribunali) per affrontare in modo corretto, supportato da scienza e giurisprudenza, i compiti corrispondenti ai rispettivi ruoli nei diversi scenari di disturbo acustico portati in giudizio.

Sergio Luzzi, Vincenzo Giuliano

MANUALE DI ACUSTICA FORENSE

con scritti di Luca Minniti, Carlo Poli, Giovanni Marello, Francesca Cappellini, Franco Pagani

Edizioni ETS, Dicembre 2018

http://www.edizioniets.com/scheda.asp?n=9788846754479&from=&fk_s=

 

(http://www.euro.who.int/en/health-topics/environment-and-health/noise/environmental-noise-guidelines-for-the-european-region)

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