“Documentaristi Anonimi” accoglie cineasti, autori, operatori, studiosi, appassionati, tutti coloro che praticano il cinema del reale in Toscana, che lo vivono, lo difendono, lo seguono, ci lavorano o vorrebbero lavorarci.
“L’Associazione- spiega la regista Silvia Lelli, socia fondatrice – nasce in uno spirito di condivisione di esperienze affinché tutte le potenzialità del cinema documentario, del cinema del reale, delle visioni del reale, possano avverarsi, vivere, diventare una realtà in Toscana, in Italia e nel mondo, trovare l'interesse che meritano, creare circuiti per diffondersi sul territorio, incontrare il pubblico, e stimolare nuove potenzialità”.
“Abbiamo scoperto- continua Silvia Lelli- che eravamo in molti a inventare forme e strategie per fare il nostro cinema e all'insaputa gli uni degli altri. Il Festival dei Popoli è stata la nostra Arca di Noé, come tanti esemplari di esseri viventi da salvare dal diluvio. Abbiamo capito che potevamo condividere le nostre esperienze, arricchirci di questo scambio e generare una realtà vitale di creazione e di produzione. E che questa realtà poteva suscitare nuove potenzialità e nuovi sbocchi”.
L’Associazione promuove lo sviluppo della cultura del documentario attraverso cantieri, workshop, incontri con autori italiani e internazionali, organizza proiezioni e rassegne a tema, accompagnate da discussione, critica e incontri con autori aperti al pubblico o rivolti a gruppi specifici.
Inoltre si pone come interlocutore presso istituzioni e privati per creare un ambiente favorevole alla crescita del documentario. Collega e coordina gli ambiti spesso non comunicanti di formazione, produzione, distribuzione.
“Il nostro- conclude la regista Silvia Lelli- è un cinema che si enumera in forme non sempre classificabili: cinema di documentazione, sguardo sul mondo, costruzione di uno sguardo, visioni del reale, cinema verità, finzione e affabulazione del reale, realtà della finzione, cinema di impegno, cinema di poesia, cinema di sperimentazione, ecc. Un cinema in permanente reinvenzione di forme nel rapporto con il reale. La sua ricchezza risiede in questa sua biodiversità di forme, di proposte, di relazioni con il mondo. Essere una fucina di forme e stimoli. Non basta vedere e documentare, ma anche guardare, costruire, decostruire e ricostituire, svelare, esplorare il reale clandestino, il reale irreale, l'irreale reale”.
“Documentaristi Anonimi” è dunque un cantiere permanente come luogo di studio e discussione, ‘incubatore’ di soggetti, storie, ricerche e analisi per progetti di singoli autori appartenenti al gruppo o esterni ad esso.