Oggi, lunedì 27 gennaio in tutta Italia si celebra la Giornata della Memoria, istituita il 20 luglio del 2000 attraverso una specifica legge. Come tutti gli anni non mancano le novità editoriali dedicate all’Olocausto che le case editrici propongono per questo appuntamento con il nostro tragico passato storico. Dal catalogo della casa editrice Giuntina “Se questo è un bambino. Infanzia e Shoah” di Sara Valentina Di Palma ( pag.248, Euro 15) che sarà presentato il 30 gennaio nella rassegna fiorentina “Leggere per non dimenticare” .
Con questo suo libro l’autrice indaga la realtà dei bambini durante la Shoah, i morti, circa un milione e mezzo, i pochi, che riuscirono a salvarsi, all’interno dei lagher o nei ghetti est-europei. Un aspetto a lungo trascurato dalla storiografia ufficiale e che restituisce dignità ai bambini di allora, le loro esperienze, il ritorno a una infanzia negata, una volta finita la guerra, il loro ruolo e la consapevolezza di essere testimoni della più grande tragedia del Ventesimo secolo. L’editore Nutrimenti porta nelle librerie italiane “ “Un pasto in inverno” di Hubert Mingarelli, con traduzione di Federica Romanò ( pag. 112, euro 12).
Ambientato nella seconda guerra mondiale, tre soldati tedeschi per evitare il compito di fucilare gli ebrei condotti al campo, ottengono il permesso per una missione fuori e stanare i superstiti nella campagna in una gelida giornata invernale. Durante la loro ricerca trovano un giovane ebreo e uno dei soldati propone agli altri di lasciarlo andare, un gesto ultimo di salvezza di cui sentono grande necessità. Sta già facendo discutere invece il libro di Elena Loewenthal “Contro il Giorno della Memoria” appena uscito per add editore ( pag.96, 10 euro) e che ha già acceso il dibattito sulla memoria collettiva e il senso della storia. Che cosa è diventata la giornata della Memoria, una giornata da dedicare agli ebrei, rendere loro omaggio? Come Furio Colombo che stimolato sul caso ha affermato su Il fatto quotidiano “ La Loewenthal non tocca mai, nell’analisi della genesi del Giorno della Memoria, quello che per me è stato un presupposto fondativo : cioè che la Shoah è un crimine italiano. Quel delitto c’è stato , e l’Italia è stata un complice essenziale. Vorrei precisare che la data del 27 gennaio è stata scelta perché Tullia Zevi, presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche, me l’ha chiesto con forza e persuasione… Io avrei voluto il 16 ottobre 1943, giorno del rastrellamento del Ghetto di Roma. Se fosse stato scelto il 16 ottobre questo libretto contro il Giorno della Memoria non avrebbe potuto essere scritto ”.