Elogio della parola vera contro il bla-bla-bla

Vademecum per ragionare su come l’uso del linguaggio può cambiare il mondo e la tua vita

Gianrico Carofiglio, La manomissione delle parole, Rizzoli Editore

Mi ha sempre affascinato l’idea che le parole – cariche di significato e dunque di forza – nascondano in sé un potere diverso e superiore rispetto a quello di comunicare, trasmettere messaggi, raccontare storie. L’idea, cioè, che abbiano il potere di produrre trasformazioni, che possano essere, letteralmente, lo strumento per cambiare il mondo”.

“La manomissione delle parole” è un ragionamento analitico sugli effetti che producono i diversi significati delle parole, rispetto alla loro accezione originaria.
L’autore, che definisce il testo né un romanzo né un saggio, racconta come la mancanza di un linguaggio appropriato sia, tra le altre cose, sinonimo di assenza di democrazia.
Se democrazia significa libertà di pensiero e di parola, il pensiero richiede un linguaggio chiaro e preciso che lo esprima.
Sviscera così cinque vocaboli di lingua comune: vergogna – giustizia – ribellione – bellezza – scelta.Vuole liberarli dalle stratificazioni subite nel tempo e restituire loro il senso delle origini.
Lo fa utilizzando citazioni di importanti pensatori come Aristotele e Dante ma anche Primo Levi e Bob Marley ed altri ancora. Notevoli sono anche i riferimenti alla politica italiana recente con cui riesce a palesare come i giochi di parole incidano sulla psicologia sociale e ancora come le dittature povere di parole e tutte imperative, non ammettano repliche, negano il confronto ed impongano arrendevoli obbedienze.
La forza delle parole è tale quindi da renderci emancipati e liberi.
Le parole trasformano il mondo: nel bene o nel male dipende dall’uso che si fa di esse.

Gianrico Carofiglio, Bari 1961.
Magistrato dal 1986 é anche scrittore e senatore italiano.
Ha lavorato come Pretore a Prato, Pubblico Ministero a Foggia e Sostituto Procuratore alla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari. Nel 2008 viene eletto Senatore del Partito Democratico.
Col suo primo romanzo, “Testimone inconsapevole”, pubblicato nel 2008, introduce il personaggio dell’Avvocato Guido Guerrieri , ottenendo diversi ed importanti riconoscimenti.
Sempre sulle vicende dell’Avv. Guerrieri, pubblica nel 2003 “Ad occhi chiusi” che porterà al definitivo successo dell’autore al punto che nel 2007 sarà dichiarato in Germania “Il miglior noir internazionale dell’anno” secondo una giuria di librai e giornalisti.
Seguono altre importanti pubblicazioni tra cui: “Il passato é una terra straniera” (2004); “Cacciatori nelle tenebre” (2007) graphic novel pubblicato insieme al fratello Francesco e “Non esiste saggezza” (2010).
Sempre nel 2010 tornerà l’Avvocato Guerrieri con “Le perfezioni provvisorie”.
I suoi libri sono tradotti in tutto il mondo e da “Testimone inconsapevole” e “ Ad occhi chiusi” sono stati tratti due film TV prodotti da Palomar.
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Mi ha sempre affascinato l’idea che le parole – cariche di significato e dunque di forza – nascondano in sé un potere diverso e superiore rispetto a quello di comunicare, trasmettere messaggi, raccontare storie. L’idea, cioè, che abbiano il potere di produrre trasformazioni, che possano essere, letteralmente, lo strumento per cambiare il mondo”.

“La manomissione delle parole” è un ragionamento analitico sugli effetti che producono i diversi significati delle parole, rispetto alla loro accezione originaria.
L’autore, che definisce il testo né un romanzo né un saggio, racconta come la mancanza di un linguaggio appropriato sia, tra le altre cose, sinonimo di assenza di democrazia.
Se democrazia significa libertà di pensiero e di parola, il pensiero richiede un linguaggio chiaro e preciso che lo esprima.
Sviscera così cinque vocaboli di lingua comune: vergogna – giustizia – ribellione – bellezza – scelta.Vuole liberarli dalle stratificazioni subite nel tempo e restituire loro il senso delle origini.
Lo fa utilizzando citazioni di importanti pensatori come Aristotele e Dante ma anche Primo Levi e Bob Marley ed altri ancora. Notevoli sono anche i riferimenti alla politica italiana recente con cui riesce a palesare come i giochi di parole incidano sulla psicologia sociale e ancora come le dittature povere di parole e tutte imperative, non ammettano repliche, negano il confronto ed impongano arrendevoli obbedienze.
La forza delle parole è tale quindi da renderci emancipati e liberi.
Le parole trasformano il mondo: nel bene o nel male dipende dall’uso che si fa di esse.

Gianrico Carofiglio, Bari 1961.
Magistrato dal 1986 é anche scrittore e senatore italiano.
Ha lavorato come Pretore a Prato, Pubblico Ministero a Foggia e Sostituto Procuratore alla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari. Nel 2008 viene eletto Senatore del Partito Democratico.
Col suo primo romanzo, “Testimone inconsapevole”, pubblicato nel 2008, introduce il personaggio dell’Avvocato Guido Guerrieri , ottenendo diversi ed importanti riconoscimenti.
Sempre sulle vicende dell’Avv. Guerrieri, pubblica nel 2003 “Ad occhi chiusi” che porterà al definitivo successo dell’autore al punto che nel 2007 sarà dichiarato in Germania “Il miglior noir internazionale dell’anno” secondo una giuria di librai e giornalisti.
Seguono altre importanti pubblicazioni tra cui: “Il passato é una terra straniera” (2004); “Cacciatori nelle tenebre” (2007) graphic novel pubblicato insieme al fratello Francesco e “Non esiste saggezza” (2010).
Sempre nel 2010 tornerà l’Avvocato Guerrieri con “Le perfezioni provvisorie”.
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“La manomissione delle parole” è un ragionamento analitico sugli effetti che producono i diversi significati delle parole, rispetto alla loro accezione originaria.
L’autore, che definisce il testo né un romanzo né un saggio, racconta come la mancanza di un linguaggio appropriato sia, tra le altre cose, sinonimo di assenza di democrazia.
Se democrazia significa libertà di pensiero e di parola, il pensiero richiede un linguaggio chiaro e preciso che lo esprima.
Sviscera così cinque vocaboli di lingua comune: vergogna – giustizia – ribellione – bellezza – scelta.Vuole liberarli dalle stratificazioni subite nel tempo e restituire loro il senso delle origini.
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