Scandicci – La verità sta in fondo al pozzo, ha scritto Leonardo Sciascia. Ma se si guarda dell’imboccatura e si vede riflessa la luna, si rischia di essere ingannati. Nella saggezza popolare far vedere la luna nel pozzo, è una metafora che sta per far credere cose assurde, impossibili. Quella luna così a portata di mano è un illusione, così come lo è pensare che il nostro punto di vista su come va il mondo, sia poi una verità valida per tutti.
“La luna nel pozzo” l’ha messa per ultimo un giovane scrittore francese, François Beaune, che ha raccolto “storie vere del Mediterraneo” interrogando artisti e gente comune o semplicemente ricevendole nel sito dell’Associazione Storie vere del Mediterraneo che ha creato nel 2015, proseguendo un progetto cominciato nel 2011.
Un lavoro che si inserisce nel filone degli artisti, letterati o musicisti che negli ultimi due secoli sono andati alla ricerca delle radici popolari attraverso le loro storie e la loro cultura. Per anni è stata questa un’attività che si proponeva di mettere a fuoco un’identità nazionale. Beaune fa un passo avanti: il suo campo di azione è il bacino del Mediterraneo riportato di nuovo alla sua vocazione di culla delle civiltà – punto d’incontro di identità plurali, di culture diverse e complementari – partendo semplicemente dalle storie individuali.
Un’umanità che vive i fatti della vita, i problemi, il dolore, la ricerca di realizzazione, ma anche i miracoli e l’eccezionalità che spesso offre il quotidiano. Un’epica essenziale nella quale gli eroi siamo tutti noi nati sulle sponde del Mediterraneo e le storie di tutti riguardano tutti.
Composto da più di 170 storie nell’ultima edizione (2017) il libro di Beuane fa da punto di partenza dell’incontro che si svolgerà venerdì 23 marzo alle ore 17 nell’auditorium Martini della Biblioteca di Scandicci, nell’ambito della terza edizione della Settimana francese “Bienvenue la France” che quest’anno è dedicata alle “identità plurali” tra Africa mediterranea e Italia.
Gli organizzatori della Settimana francese, guidati dall’assessore alla Pubblica istruzione, Servizi scolastici, Cooperazione internazionale e Formazione professionale del Comune di Scandicci Diye Ndiaye e la direttrice dell’Istituto francese di Firenze Isabelle Mallez, hanno scelto come tema di questo vero e proprio colloquio mediterraneo “il concetto di famiglia e il ruolo svolto dalle donne”.
Molte delle storie della luna nel pozzo raccontano del rapporto conflittuale all’interno della famiglia , ma anche di affetti, dello strenuo tentativo di mantenere salde le radici anche se si è costretti a emigrare. Per tutte, la storia di Fakri che è emigrata in Italia solo perché voleva ritrovare la madre costretta a lasciare la sua terra.
“Ciò che mi interessa in queste storie vere – ha scritto Beaune – non è la nuda verità ma il sole e la luna che si riflette sull’acqua del fondo del pozzo. Si tratta prima di tutto di raccontare la storia, di ascoltarla. Leonardo ha ragione, la verità è in fondo al pozzo. Facciamo attenzione a lasciarla dov’è, laggiù in fondo, per il suo bene”.
Insieme a Beuane partecipa all’incontro Debora Angeli, referente Paese Algeria, Marocco, Albania del Cospe ed esperta di genere.
Foto: Stefania Garrone – Altervista – Storie Vere Ragusa (François Beaune)