Firenze – Giovedì scorso è stata aperta al pubblico la Biblioteca Medicea Laurenziana, uno degli esempi più alti di Michelangelo architetto, una mostra di sessanta manoscritti che lì sono conservati e che rende omaggio alla straordinaria figura di Leonardo Bruni detto Leonardo Aretino ( Arezzo 1370-Firenze 1444) cancelliere della Repubblica di Firenze e umanista tra i maggiori del suo tempo. La mostra è stata inaugurata dalla direttrice della Biblioteca la D.ssa Ida Giovanna Rao, dal Prof. Paolo Viti massimo esperto di Leonardo Bruni al quale ha dedicato in passato, nel 1987 e nel 2003, altre due mostre di cui quella fiorentina rappresenta la conclusione di un percorso e il prof. Claudio Biggio è suddivisa in otto sezioni che permettono di avere una visione complessiva di tutta l’attività svolta durante la sua vita dal grande umanista, in mostra troviamo infatti : gli scritti umanistici, gli scritti polemici, gli scritti biografici, gli scritti politici, gli scritti storici, le traduzioni, gli scritti cancellereschi e le biografie.
Seguendo la tradizione di Francesco Petrarca e di Coluccio Salutati, attivo fra il 1375 e il 1406, suo predecessore nell’incarico di cancelliere fiorentino, Leonardo Bruni incide profondamente nella cultura europea del suo tempo e di quelli successivi, facendo di Firenze un esemplare centro di civiltà.Tra in molti ricorderanno la sua celebre opera in dodici libri, alcuni dei quali esposti in mostra, la “Historie Floretini Populi”, la Storia del popolo Fiorentino, iniziata nel 1414, quando viene insignito della cittadinanza fiorentina e conclusa con il Commentario degli avvenimenti del suo tempo tra il 1378 e il 1440.
Come ben sottolineato dal Prof. Paolo Viti “La mostra ricostruisce in maniera unitaria la sua opera in modo più completo possibile secondo la successione cronologica mettendo evidenziando la grande operosità dell’umanista e del cancelliere. Fu una delle figure più grandi del suo tempo ricoprendo incarichi pubblici di rilievo, dalla Curia papale alla Città di Firenze dove per due volte fu cancelliere, in anni importanti, visse infatti l’esperienza del Concilio di Firenze. Grande anche nel lavoro letterario, i suoi testi di carattere storico celebrano l’uomo e le sue aspirazioni secondo i principi dell’umanesimo. E’ un uomo del suo tempo e la sua figura ha una straordinaria forza di attrazione per tutto il Quattrocento oltre ad essere rappresentato tra i maggiori in ogni ambito della sua opera“.
Il suo impegno, come responsabile della cancelleria, è determinato dalla coscienza dello Stato e della forza della diplomazia, che si esplica in ambiti cronologici e in contesti storici ben precisi, ma con soluzioni ideologiche omogenee, assai più definite e incisive rispetto a quelle proposte da altri cancellieri che nel corso del Quattrocento si succedono alla guida della cancelleria della Repubblica fiorentina.
Ebbe inoltre un ruolo molto significativo nel Concilio di Firenze, che nel luglio 1439 portò alla riunificazione della Chiesa latina con quella greca, e tenne rapporti con numerose figure di rilievo della vita politica ed erudita del suo tempo.
Ma il Bruni cancelliere non può essere distinto dall’umanista, in quanto le sue missive diplomatiche recepiscono ed esprimono tutto il substrato intellettuale e culturale che fa di lui uno dei massimi esponenti dell’Umanesimo italiano e quindi europeo, costituendo una vera ‘radice’ di quella cultura che dalla fine del secolo XIV si stava cominciando a diffondere per l’Europa intera, nella cui propagazione Bruni ha un ruolo decisivo: le sue opere letterarie e le sue lettere private raggiungono infatti una diffusione in certi casi superiore a quella avuta da Petrarca, da cui aveva preso avvio il rinnovamento della cultura in Italia e in Europa. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 5 gennaio 2018, per maggiori informazioni vi rimandiamo al sito della Biblioteca Laurenziana.https://www.