La guerra del ruscoAnche Confapi controil piano della Provincia

Dopo Assindustria, anche Confapi attacca il piano provinciale rifiuti. Le bollette, lamentano le Pmi, continuano a crescere

Dopo gli Industriali anche Confapi va all’attacco del piano provinciale dei rifiuti tornando a chiedere una “tariffazione puntuale” che oggi non si baserebbe sul principio del “chi inquina paga” ma è determinata dalle superfici aziendali. Le piccole e medie industrie di Reggio vorrebbero invece pagare sulla base dei rifiuti prodotti e dei servizi erogati. Senza tener conto in più del fatto che i costi per la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti speciali, cioè degli scarti che devono necessariamente essere conferiti a soggetti privati autorizzati, gravano sulle superfici stesse. In molti comuni reggiani poi i criteri per determinare l’estensione delle superfici sono affidati a società terze con le quali più d’una impresa ha già aperto contenzioso legale. Oltre al problema delle tasse calcolate sulla dimensione spaziale della ditte, ce ne sono altri che toccano il portafoglio delle associate Confapi: il virtuoso aumento in provincia della raccolta differenziata, in cui non è dato sapere quanto incida la scelta di assimilare ai rifiuti urbani anche quelli speciali e soprattutto il definitivo accantonamento del progetto di un nuovo inceneritore; l’utilizzo di un impianto di trattamento meccanico biologico, secondo la Provincia, dovrebbe portare ad una riduzione delle tariffe. Per ora però l’aumento in bolletta per le imprese è andato da 7,5 ad un 10%. In particolare la spesa per lo smaltimento dei rifiuti è salito dell’8,4% nel reggiano, quasi il triplo della media regionale

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