La guerra del lavoroLandi contrattacca: “Fiom rigida, il decreto non è una sconfitta”

Il presidente degli Industriali reggiani Stefano Landi risponde alla Fiom dopo la decisione del tribunale che ha condannato la sua azienda, la Landi Renzo, per condotta antisindacale. Affiancato dall’avvocato Silvia Piccinini, Landi ha parlato di “decreto sostanzialmente positivo” che non intacca il contratto nazionale del 2009 e ha assicurato la volontà di mantenere la produzione a Reggio. Il presidente di Assindustria ha poi accusato la Fiom di “eccesso di rigidità” ma allo stesso tempo ha garantito che l’intenzione degli Industriali è quella di ritornare ad un accrodo firmato da tutte le organizzazioni sindacali.

Stefano Landi ha scelto di parlare della sede di Assindustria di via Toschi e non negli uffici della Landi Renzo. Una decisione non casuale, come ha spiegato Landi stesso. Il decreto infatti non interessa solo la sua azienda, ma l’intero comparto metalmeccanico, sia a Reggio che a livello nazionale. “Per stessa ammissione dei rappresentanti della Fiom sono state accusate due aziende – Landi Renzo e Comer –  i cui legali rappresentanti hanno incarichi in Confindustria (Fabio Storchi è vicepresidente nazionale di Federmeccanica n.d.r). “A livello aziendale – ha detto Landi – non ci sono mai state tensioni e questo lo riconoscono anche i sindacati. E’ chiaro che c’è una rigidità forte a parte della Fiom, con la quale è molto difficile dialogare”. Landi ha poi citato il caso di una causa analoga intentata a Ivrea dove il giudice si è espresso in modo diametralmente opposto, giudicando antisindacale il comportamento dell’azienda se non avesse applicato il contratto 2009 in quanto più remunerativo di quello precedente. “La vicenda dimostra che al momento la confusione è grande”.

Il presidente degli Industriali  ha infine sottolineato la necessità di un contratto che tuteli  i diritti dei lavoratori ma allo stesso tempo che garantisca la competitività e consenta alle aziende di mantenere la produzione sul territorio.

E’ stato l’avvocato Piccinini ad entrare nel merito del decreto del giudice, sviscerandone gli aspetti prettamente tecnici. “Un decreto positivo – ha detto il legale – in quanto il giudice fa presente che bisogna partire da una premessa: la Fiom chiedeva che il contratto del 2008 fosse quello ancora in essere, quindi da applicare a tutti i lavoratori. Le azioni della Fiom, infatti, erano tese a dimostrare la condotta antisindacale dell’azienda in quanto è stato applicato il contratto del 2009 non sottoscritto dalla Fiom. Su questo punto c’è stato il completo rigetto della domanda da parte del giudice”.

Secondo il legale “le condotte censurate sono solo una picola parte rispetto a quello che era lo spirito di questa azione e si riducono al fatto che l’azienda non ha applicato l’indennità di vacanza contrattuale (la retribuzione provvisoria che viene erogata tra la data di scadenza di un contratto e il suo rinnovo n.d.r) prevista dal contrato del 2008  e l’applicazione del silenzio assenso sulla trattenuta di 30 euro in favore dei sindacati firmatari anche ai lavoratori non iscirtti”.

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