Prato – Tutto è cominciato con un articolo pubblicato su un quotidiano nazionale qualche giorno fa che dava attraverso un sondaggio la fuga in massa dalle scuole di Prato degli studenti cinesi a pochi giorni dall’apertura dei cancelli, perché giudicate dai loro genitori non abbastanza sicure.
Nonostante le smentite di diversi genitori cinesi che il mandare i propri figli a scuola sarebbe legato soprattutto ad una preoccupazione per l’aumento dei contagiati da Covid a Prato e che sarebbe inoltre una decisione individuale per chi ha bambini piccoli che frequentano le scuole dell’infanzia, le notizie che arrivano dai plessi scolastici del territorio pratese sono altre.
Risulta infatti che alcuni studenti cinesi delle scuole superiori ad oggi si sono ritirati. Nella giornata di ieri poi presso l’Istituto Comprensivo Mascagni che conta una popolazione scolastica cinese di oltre il 60% tra la scuola dell’Infanzia, la Primar
Ed è notizia di oggi che sono arrivate sempre alla segreteria del Mascagni via on-line una serie di email identiche tra loro in cui i genitori cinesi dichiaravano sotto la propria responsabilità che posticipavano l’ingresso alle elementari dei propri figli ad ottobre.
Una situazione grottesca anche alla luce di quanto invece sta avvenendo a Milano. Lì le scuole delle materne hanno riaperto il 7 settembre e i bambini cinesi si sono regolarmente presentati ai cancelli accompagnati dai genitori.
Inoltre in molti Istituti Comprensivi risultano inviate dal Ministero della Pubblica Istruzione mascherine chirurgiche in numero insufficiente, perciò destinate solo per il giorno dell’apertura e per gli studenti della primaria di età compresa tra i 6 e i 10 anni, ma in pacchi da trenta e non sigillate singolarmente.