Firenze – Cento opere in mostra a Palazzo Pitti raccontano Eleonora di Toledo, una delle figure femminili più rilevanti del Rinascimento.
Fino al 14 maggio 2023, le magnifiche sale del Tesoro dei Granduchi di Palazzo Pitti ospitano l’esposizione “Eleonora di Toledo e l’invenzione della Corte dei Medici a Firenze”, una donna, dal fascino indiscusso e il mondo in cui vive, immersa nella realtà del suo tempo, attraverso pitture, sculture, gioielli, abbigliamento e vari documenti, con importanti prestiti internazionali, organizzata dalle Gallerie degli Uffizi e curata da Bruce Edelstein storico dell’arte e docente della New York University Florence.
Nobildonna spagnola, figlia di don Pedro de Toledo, viceré di Napoli, Eleonora di Toledo divenne moglie del Duca di Toscana, Cosimo de’ Medici, prima ancora che nascesse il Granducato di Toscana, fu una donna brillante ma anche un simbolo di bellezza, dal fascino indiscutibile riconosciuto dalle corti europee.
Gli furono riconosciute rare doti organizzative, svolgendo il ruolo di reggente durante le assenze del marito, dando un impulso nuovo alla corte medicea. Sua è l’introduzione dell’etichetta spagnola a Firenze, lo stile dell’abbigliamento, e ha contribuito alla formazione del paesaggio tipico toscano, iniziando a trasformare il Giardino di Boboli.
Insieme a Cosimo de’ Medici accrebbe la stabilità dello Stato, garantì una degna discendenza alla casata, infatti dei suoi undici figli, il primo figlio fu destinato al trono e il secondo alla porpora. Eleonora contribuì alla crescita dell’influenza di Cosimo e alla sua ascesa come granduca, traguardo raggiunto solo dopo la sua scomparsa, avvenuta per tubercolosi all’età di quarant’anni.
L’esposizione è suddivisa in sezioni. Inizia dall’infanzia alla corte di Napoli con il padre Pedro de Toledo, e la madre, Maria Osorio Pimentel, attraverso la quale il marito ottenne il titolo nobiliare di marchese di Villafranca. La sua istruzione fu affidata a Margherita d’Austria, figlia naturale di Carlo V, promessa sposa di Alessandro de’ Medici, primo duca di Firenze.
Tra le opere presenti è da segnalare il Ritratto di Pedro de Toledo come cavaliere dell’ordine di Santiago, 1542, di Tiziano Vecellio, prestito dell’Alte Pinakothek di Monaco di Baviera.
Nella seconda parte, con l’arrivo di Eleonora a Firenze, come moglie di Cosimo e tutta la società fiorentina si afferma sulla scena internazionale. Disegni, oggetti e opere rievocano i festeggiamenti e sono esposti anche gli anelli nuziali, uno dei quali ritrovato nella tomba di Eleonora e oggi custodito nel Tesoro dei Granduchi agli Uffizi. Continua la mostra con la numerosa prole che Eleonora ebbe da Cosimo. La nascita della prima figlia, Maria, e successivamente dell’erede maschio, Francesco, dopo un pellegrinaggio della duchessa al santuario francescano della Verna. Poi arrivarono poi Isabella, futura duchessa di Bracciano, Giovanni, che sarà eletto cardinale, Lucrezia, che divenne duchessa di Ferrara, Garzia, Ferdinando, anch’egli dapprima cardinale e poi granduca, e Pietro, elenco a cui vanno aggiunti tre figli prematuramente scomparsi, Pietro detto “Pedricco”, Antonio e Anna. Qui troneggia l’opera di Agnolo Bronzino, il Ritratto di Eleonora di Toledo con il figlio Giovanni, 1545 circa, Gallerie degli Uffizi.
Eleonora fu ispiratrice e committente dell’arte attraverso i lavori di Bronzino, Bachiacca, Salviati, Vasari e Stradano. Dopo poco il suo arrivo la famiglia si trasferì da Palazzo Medici a Palazzo Vecchio, avviando il progetto per una dimora prestigiosa. Il gusto di Eleonora nella moda si impose con abiti adottati nella corte napoletana, scelse direttamente l’abbigliamento dei figli, delle sue dame, del marito e dell’intera corte. Eleonora svolse un ruolo innovativo anche nella nascita e trasformazione delle aree verdi tra cui il Giardino di Boboli. La passione per i giardini e la vita extraurbana è legata a una strategia economica mirata ad aumentare le tenute della famiglia Medici, rendendole redditizie attraverso la coltivazione del grano.
Nell’ultima parte la mostra è dedicata al lascito culturale di Eleonora. Dai ritratti alle raffigurazioni che la mostrano invecchiata e sofferente. In campo religioso si può annoverare il suo sostegno ai Gesuiti a Firenze, ratificato da Bartolomeo Ammannati, architetto di Palazzo Pitti, e dalla moglie Laura Battiferri, poetessa strettamente legata a Eleonora.
Eleonora di Toledo e l’invenzione della Corte dei Medici a Firenze
7 febbraio – 16 maggio
Tesoro dei Granduchi, Palazzo Pitti – Firenze
Info: https://www.uffizi.it/eventi/mostra-eleonora-di-toledo