Domani, Venerdì 1 febbraio, al Teatro Puccini di Firenze, andrà in scena Oblivion Show 2.0: Il Sussidiario, evoluzione del precedente fortunatissimo spettacolo, che ha registrato il sold out nei teatri di tutta Italia, con oltre 200 repliche nelle più importanti città italiane. La regia è di Gioele Dix, celebre volto cinematografico e televisivo, ma, come forse è sconosciuto ai più, anche apprezzato attore e autore teatrale.
Per quei pochi che ancora non lo sapessero, gli Oblivion sono cinque artisti italiani (Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli), cantanti, attori, cabarettisti e comici richiestissimi, inizialmente resi noti dal loro video "I promessi sposi in dieci minuti". Messo su YouTube, ottenne l'incredibile numero di due milioni e mezzo (!!!) di visualizzazioni, facendoli diventare oggetti di culto tra il giovane popolo della rete e portandoli in breve tempo alla popolarità. Dal web al teatro il passo fu breve, così come dal teatro alla televisione ed eccoli diventati ospiti fissi a Zelig.
A prescindere dal luogo in cui viene proposto, il loro stile inconfondibile ottiene un successo strepitoso. Le loro parodie culturali, che investono i grandi classici della Letteratura Italiana e non (celebre "L'Inferno di Dante in sei minuti", ma non vengono risparmiati né Shakespeare, né Pinocchio), fatte con un abile mixaggio musicale che vede affiancati Lady Gaga a Bach (…) e ricche di riferimenti critici e divertenti all'oggi, fanno ridere e insieme riflettere il pubblico che vi assiste, come nella migliore (e sempre più rara) comicità di qualità.
Un’attualissima trasversalità di mezzi, dunque, tramite la quale i cinque madrigalisti post moderni raccontano storie epiche o semplici avvenimenti quotidiani, il più delle volte massacrando canzoni e testi famosi per ricomporli in modi surreali ed esilaranti, il tutto accompagnato da una gestualità che strizza l'occhio alla comicità vecchio stampo del cabaret e del cafè chantant. Gli Oblivion dimostrano sempre una sorprendente capacità vocalica e interpretativa (Gioele Dix parla, oltre che di talento, anche di "innato senso del palcoscenico") e fanno della professionalità e della precisione i loro tratti distintivi.
Col loro spettacolo, esilarante, ma istruttivo insieme, gli Oblivion propongono una satira della società di oggi e dei suoi costumi, così garbata da risultare anche per questo ancora più feroce. Nel susseguirsi dei loro sketch, non dobbiamo quindi dimenticare che si nasconde uno sguardo acuminato sulla realtà odierna, che assomiglia sempre di più ad uno dei loro spettacoli: uno parodia, stavolta nient'affatto riuscita.
Da vedere.
Per info: www. teatropuccini.it