Roccalbegna – Tutto pronto a Santa Caterina, frazione del Comune di Roccalbegna (Gr), sul Monte Amiata, per il rito della Focarazza che si svolge come vuole la tradizione ogni 24 novembre cioè alla vigilia del giorno di Santa Caterina d’Alessandria. Un grande fuoco purificatore che viene accesso la sera denso di significati tra sacro e profano.
I preparativi iniziano sin dalla mattina, quando gli uomini del paese si recano a raccogliere nei boschi i rami di erica da unire in fascine ed alla ricerca di un grande palo di cerro, albero considerato sacro. Al tramonto di domenica, intorno alle ore 17, il parroco guida la processione sul poggio che sovrasta il centro di Santa Caterina, dove sorge la cappella dedicata alla santa patrona, e benedice la catasta formata dalle fascine, in mezzo alla quale è conficcato il palo di cerro, chiamato stollo. Al termine della cerimonia religiosa, prevista alle ore 18, si appicca il fuoco alla catasta e si lascia che le fiamme si alzino al cielo ad illuminare una campagna ormai avvolta nell’oscurità della sera.
Quando il fuoco diminuisce d’intensità entrano in azione gli uomini di Santa Caterina, divisi in gruppi a seconda della contrada d’appartenenza. Ogni partecipante s’impegna, in una sorta di ancestrale rito purificatore, a sfidare il calore e il fumo per tentare di impadronirsi dello stollo e portarlo nel proprio rione. In questa singolare lotta, gli spettatori sono testimoni di uno spettrale girovagare per le stradine del paese di uomini, anneriti e accecati dal fumo e dal fuoco, che si aggrappano a quel tronco di legno in un procedere a balzelli, ora in una direzione ora in un’altra, fino a quando il gruppo più robusto riesce a fiaccare la resistenza degli altri e può alzare il pesante legno in un vicolo della proprio rione.
Dopo la lotta per il possesso, iniziano i festeggiamenti con l’allestimento dei banchetti offerti dagli abitanti del paese a tutti i presenti. La festa continua poi il giorno successivo, lunedì 25 novembre, festa patronaledi Santa Caterina, con la processione che attraversa il paese alle 10.30.
Per raccontare la storia di questo rito che affonda le sue radici nella notte dei tempi a Santa Caterina si può visitare il Museo della Focarazza inaugurato nel 1987 e rinnovato nel 2005, che fa parte del Sistema Museale dell’Amiata e della rete Musei di Maremma e ospitato in una ex fucina di fabbro. Un museo etnografico che ha come scopo sia quello di documentare il lavoro e le tradizioni del territorio locale, ma soprattutto la ritualità del fuoco con al centro lo stollo, la lunga pertica in legno, che sintetizza la festa della Focarazza. Le suggestive fasi della festa sono illustrate anche attraverso una ricca documentazione fotografica