La Fiorentina finisce il parmigiano e attacca la pizza

Sorprende, finalmente in positivo, la Fiorentina di Sinisa Mihajlovic. Cinica, ben disposta tatticamente e agonisticamente decisa, la squadra guidata dal tecnico serbo con un secondo tempo da lode, contrariamente al primo, piuttosto molle e senza mordente, ha piegato il Parma. Protagonisti Jovetic e Cerci, due rinati: il primo è rientrato a tempo pieno dal brutto infortunio che la scorsa stagione l’ha tenuto ai box per circa sei mesi; il secondo dopo aver fatto pace con la tifoseria ed aver rinunciato (forse non per volere suo) alla nebbia di Manchester, è diventato un rullo da rete, quando c’è da spingerla in porta, lui c’è. E’ vero, i ducali non creano grossi grattacapi, ma c’è da considerare il fatto che ora come ora lo spauracchio più grande che i viola devono affrontare giorno dopo giorno, prima degli avversari, sono le dinamiche interne, mai così problematiche. Comunque tutto è filato liscio: la squadra ha vinto, Jo-Jo ha ritrovato il gol, un Cerci così non lo si era mai visto, Vargas è tornato ad essere Vargas, i tifosi hanno fischiato Montolivo, lui ha giocato bene, insomma mancava solo il gol di Santiago Silva, per vederlo magari mimare una telefonata con lo scarpino piuttosto che le doglie da pregna, perché diventasse la partita perfetta. Quella che comunque può darsi serva nel prossimo impegno contro il Napoli del livornese Walter Mazzarri, ieri schiantato a sorpresa da un ottimo Chievo. L’imperativo è giocarsela, perché ieri contro i clivensi sono venuti a galla i difetti dei partenopei. Il Napoli va rispettato sì, ma non temuto, perché senza nulla togliere a nessuno, a parte i tre tenori lì davanti e Maggio e Inler nel mezzo, c’è da vedersela con Aronica, Fideleff, Gargano, Paolo Cannavaro, Grava… E, per esser giusti, Gamberini, Behrami, Vargas, Lazzari e compagnia bella, non sono da meno.

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