A tagliare il nastro della mostra Camer 2016 (Club auto e moto d’epoca reggiano alla 36esima edizione il 2 e 3 aprile prossimi) toccherà al presidente provinciale Giammaria Manghi nella tradizionale alternanza col primo cittadino del comune capoluogo. Così nel 2017 dovrebbe tornare a toccare al sindaco di Reggio Luca Vecchi ma chissà se avverrà mai. Ciò in cui invece non c’è nessuna alternanza ma perfetta concomitanza è nel silenzio di cui si circondano gli enti locali a proposito del futuro delle Fiere reggiane, in buona compagnia con le associazioni di categoria, i sindacati e le forze politiche tutte.
Enrico Banfi, presidente di Reggio Città Fiere lo ripete come un mantra ad ogni presentazione di mostra-gioiello che rischia di andarsene dal quartier generale di via Filangieri in un progressivo smantellamento di cui non si intravede la fine. Pezzo dopo pezzo gli appuntamenti che portavano decine di migliaia di turisti, visitatori ed espositori nella città di Reggio con relativo indotto milionario se ne vanno o sono già stati cancellati: così Casa e Tavola (ultima edizione nel 2012), la Suinicola (ultima edizione nel 2013), la Fiera del Cavallo che d’ora in poi si terrà a Cremona (dunque addirittura fuori regione) e via di questo passo con quel che resta, da Camer appunto alla Mostra bovina fino alla Canina ed alla Ornitologica, il futuro è appeso ad un filo, amministrativo e giudiziario perché bisognerà attendere la liquidazione di Sofiser e Siper.
Nel frattempo i dati Unioncamere parlano chiaro: – 60mila turisti nel reggiano nel corso del 2015 e secondo Banfi l’incertezza che regna attorno (e soprattutto sopra) le Fiere è stata decisiva nella mazzata numerica ad un territorio che cerca il rilancio attraverso le infrastrutture e poi lascia che i contenuti vadano in malora. La mostra scambio del Camer intanto (una delle più importanti vetrine europee del settore) cercherà di bissare, se non di superare le 35mila visite del 2015. Che del 2017 non v’è certezza.