Una situazione che non solo va risolta in tempi rapidi, ma che dà il la per approntare uno strumento leggero, ma efficace, da impiegarsi in casi simili. Lo strumento, all’interno della proposta di legge in materia di rilancio e sostegno dell’economia toscana, consta di un articolo in tema di reindustrializzazione che consegna a Fidi Toscana spa il compito di costituire società o partecipare a società che abbiano come scopo la riconversione di aree in crisi. Come la Eaton.
La proposta di legge è stata approvata, con il voto favorevole della maggioranza di centrosinistra. Il centrodestra ha votato contro.
“Quella di Massa è un’area di crisi, sui cui sono in corso attività per la reindustrializzazione, anche da parte del Ministero dell’industria, attraverso un pacchetto di investimenti e agevolazioni che vedrebbero impegnati sia il Governo sia la Regione – ha ricordato ieri 22 settembre il presidente regionale Enrico Rossi, in apertura della riunione della I commissione circa l’emendamento che consentirà alla Regione di intervenire nella delicata vicenda – né Invitalia né la Regione sono riuscite a trovare, in ambito nazionale e regionale, una soluzione unica per il rilancio. Ad oggi disponiamo di un elenco di gruppi che potrebbero realizzare interventi aggiuntivi. Lo scoglio è costituito dal fatto che la Eaton è ancora proprietaria dell’area”.
Bando alle esitazioni, dunque, di fronte a trecento famiglie sull’orlo del baratro. Un baratro che di questi tempi ha un nome sempre più comune: disoccupazione.
“Abbiamo pensato di acquisire il sito e di riassegnarlo alle imprese disposte a utilizzare gli incentivi per l’insediamento – spiega il Governatore – è molto chiaro, mi pare, il rilievo che una operazione di questo genere assumerebbe per quest’area della Toscana martoriata dalla crisi, sotto il profilo concreto e, perchè no, anche simbolico. Abbiamo individuato Fidi come lo strumento per realizzare il progetto. Oggi parliamo della Eaton, ma di questo tipo di intervento potremmo aver bisogno anche per altre situazioni. Ecco la ragione della proposta di legge. Sappiamo il rischio che corrono le area deindustrializzate: quello di diventare terreno per l’espansione edilizia o delle attività commerciali”.
Ed ecco il contenuto dell’emendamento:
“La Regione Toscana, nell’ambito delle proprie politiche di rilancio dell’economia e degli strumenti di programmazione, promuove azioni per la reindustrializzazione di aree che in atti nazionali o negli stessi strumenti di programmazione regionale, sono riconosciute in situazione di grave crisi, tale da prospettare rilevanti problemi occupazionali e sociali, con possibili ricadute sulla realizzazione degli obiettivi generali della programmazione regionale.
Per le finalità di cui al comma precedente, Fidi Toscana Spa, nelle more del processo di riforma di cui al Documento di Programmazione Economica e Finanziaria 2012, può costituire società e partecipare a società esistenti, finalizzate alla realizzazione di interventi per la riconversione delle suddette aree e per l’insediamento di nuove imprese anche tramite l’acquisizione delle aree stesse.
La Regione Toscana, in attuazione del comma 1 e ai sensi dell’articolo 9 della l.r. 28 aprile 2008, n. 20, può partecipare, nel limite del 60% del capitale sociale, alle società costituite da Fidi Toscana Spa ai sensi del comma 2”.
Soddisfazione è stata espressa da parte del capogruppo regionale di “Federazione della Sinistra – Verdi” Monica Sgherri e da Paolo Marini, presidente della Commissione isittuzionale per l’emergenza occupazionale, consigliere dello stesso Gruppo: “La Toscana si è dotata di un ulteriore strumento in aiuto delle aziende in via di reindustrializzazione”.