Vetrina prestigiosa al Torino Film Festival, con La donna che riapriva i teatri, per la regia di Francesco Ranieri Martinotti,nella sezione “Ritratti e Paesaggi. Il documusical che è un omaggio a Roberta Betti l’indimenticata imprenditrice pratese, sarà presentato martedí 28 novembre per poi arrivare sul grande schermo del Teatro Politeama in prima nazionale venerdì 1 dicembre a partire dalle ore 21.00. Una serata che vedrà salire sul palco oltre al regista, alcune interpreti d’eccezione come Simona Marchini, già direttrice della scuola di musical Arteinscena, e Drusilla Foer (modera Federico Berti, critico cinematografico e giornalista de La Nazione). È una storia recente pratese che narra il coraggio di Roberta Betti che unito alla tenacia della sua socia Elvira Trentin riuscì nell’intento di sottrarre,a metà degli anni novanta, il teatro del Banchini dal destino di diventare ben altro.I primi ciak risalgono al 2019 quando Roberta Betti era ancora in vita per poi riavviarsi subito dopo lo stop della pandemia.
Una produzione cinematografica firmata da Martinotti anche nella sceneggiatura, oltreché nella regia, subito affascinato dalla vicenda del teatro grazie anche all’amicizia che lo legava a Roberta Betti e dunque non poteva che essere il Politeama il luogo deputato per questa “prima”. Che non a caso ricorre in un periodo significativo a quasi,cioè, 25 anni dalla riapertura del teatro avvenuta il 2 gennaio 1999. Il documusical è in collaborazione con Rai Cinema, con il contributo del Ministero della Cultura e della Regione Toscana attraverso Toscana Film Commission – Sensi Contemporanei e con il sostegno di Patrizia Pepe. Al termine della proiezione, un omaggio musicale con brani composti da Roberta Betti a cura di alcuni Maestri della Camerata Strumentale di Prato.
«Ho sempre avuto grande ammirazione per l’impresa di queste due donne straordinarie – ha sottolineato la presidente del Politeama Pratese Beatrice Magnolfi – A maggior ragione, misuro il loro coraggio da quando vivo direttamente l’impegno di gestire il Politeama. In Italia, anche in anni recenti, si sono chiusi troppi teatri, tra la pandemia, le difficoltà economiche e le norme sempre più complicate, senza considerare gli eventi atmosferici. Il lascito di Roberta ed Elvira è un bene prezioso che non va mai dato per scontato e ogni giorno ha bisogno dell’affetto della città».
«Portare l’attenzione su una storia che si svolse a metà degli anni ’90 e che ebbe le caratteristiche di una vera e propria impresa, – così il regista Martinotti, -mi è sembrata una cosa importante. In particolare, nel momento in cui la provincia italiana si chiude in sé stessa e cede a forme più pericolose di individualismo, sembra quasi inventata una storia nella quale tanti normali cittadini si misero la mano in tasca per finanziare il salvataggio dell’antico teatro della città, che altrimenti sarebbe diventato un garage. L’unicità del quadro si completa se si pensa che la protagonista della vicenda è Roberta Betti, una donna di umili origini, titolare di un’azienda di pulizie. Fu lei che chiamò assieme alla sua socia Elvira Trentini a raccolta la cittadinanza. Sfidò le banche e la Consob. Coinvolse famosi artisti. Immaginò una Public Company. Trascinò uno a uno davanti a un notaio i suoi concittadini per far versare le loro quote previste. Riacquistò l’immobile e restituì il Teatro Politeama a Prato. Oggi tutto questo ci appare quasi come una favola. A raccontarcela è Drusilla Foer, che conobbe personalmente Roberta Betti e ne fu amica».
Questo di Martinotti, direttore del festival France Odeon, presidente dell’Associazione Nazionale Autori Cinematografici e vincitore di prestigiosi premi, sarà dunque un racconto nel racconto, tra le vicende di una storia pratese che ha come protagoniste due donne, la musica, il ballo e le aspirazioni di un gruppo di giovani artisti che già muovevano i primi passi nel musical grazie alla scuola Arteinscena. Ritroveremo nella struttura del documusical (la durata è di 55 minuti) il racconto in prima persona dei protagonisti della vicenda che coinvolse enti pubblici e privati cittadini grazie ad una speciale narratrice:Drusilla Foer, che conobbe personalmente Roberta Betti e ne fu amica tanto da avere un “battesimo” artistico proprio al Politeama. Nel documentario si alterneranno diverse testimonianze fra cui quelle di Simona Marchini, Giovanni Caccamo e Franco Godi il cui percorso artistico si è intrecciato con la parabola di Roberta Betti ed Elvira Trentin.
In foto al centro: Roberta Betti