La DMO, prima cooperativa metalmeccanica, parte con un occhio in Toscana

Firenze – Tutto pronto per la partenza e l’arrivo anche in Toscana, di una nuova e interessante realtà produttiva, la DMO, un nuovo brand tutto italiano che nasce in quella striscia di terra che costeggia l’Appennino umbro-marchigiano dove la crisi ha morso con particolare ferocia. Tra Gualdo Tadino e Nocera Umbra tuttavia riparte di slancio una realtà imprenditoriale che si propone sotto il segno dell’innovazione più difficile, perché riguarda, oltre alla tecnologia, l’assetto e le modalità di approccio al mondo lavorativo.

Motore e anima di questa iniziativa è Carmen De Martino, imprenditrice, che spiega le “coordinate”, della nuova azienda: “Ho scelto uomini e donne di grande talento, non sono e non saranno numeri, ma un patrimonio umano che lavorerà in equipe nella prima cooperativa metalmeccanica in Italia – spiega  De Martino – non ci saranno operai, ma addetti di laboratorio. Non siamo come gli altri e non vogliamo esserlo, mi piace pensare che siamo un’azienda delle famiglie. Nuovo modello di cooperativa, nella quale siamo tutti uguali, tutti partecipi e tutti importanti, dove i principi fondamentali sono aiutarsi, sostenersi, condividere amicizie, esperienze, e dove nessuno è più solo. Vogliamo concretamente dimostrare che uniti si può vincere”.

Ed ecco dunque enunciate le novità: la scelta cooperativa, per ora prima e unica in Italia, in un settore particolare come quello della metalmeccanica; la capacità di guardare al territorio e alle sue professionalità andando a ridare lavoro e speranza ai molti artigiani e eccellenti maestri rimasti senza lavoro per la crisi. Maestranze qualificate dunque, sottratte al destino della disoccupazione e rimesse in pole position per potere di nuovo guardare ai mercati esteri con tutta la competenza, l’eccellenza, la qualità del Made in Italy.

Un’azienda “naturalmente” molto legata alla Toscana, sia per vicinanza fisica, sia per visione cooperativistica, ma anche per interessi commerciali e visibilità, tanto che l’azienda sta preparandosi per partecipare a due iniziative storiche del settore enogastronomico toscano; nel 2017 infatti sarà presente a “Dalle stalle alle stelle” a Cortona e “Be Wine” a Firenze.

gruppo-dmo-2Il segreto di questa energia? Carmen De Martino ha puntato tutto sulle capacità lavorative delle persone che hanno animato l’economia di questa zona, andando a recuperare quel bagaglio di conoscenze ed esperienze che, altrimenti, sarebbe andato perso dopo la chiusura di importanti aziende e il crollo dell’indotto. Il lavoro delle mani sapienti degli artigiani e la tecnologia e i materiali più moderni saranno la base per dare forma ad un prodotto innovativo, legato al mondo della cucina. Un altro settore dell’azienda, invece, punterà sul settore automotive per l’allestimento dei veicoli leggeri e pesanti, dirigendosi soprattutto verso allestimenti molto particolari.

Tra gli elementi fondamentali del progetto industriale ci sono la realizzazione di prodotti tecnologici innovativi e l’utilizzo di materiali non nocivi in tutte le fasi della produzione, per garantire la massima sicurezza degli addetti, tutto certificato sia per la sicurezza ambientale, di qualità ed etica.

Per comprendere il punto di vista da cui parte il progetto, ecco cosa dice l’imprenditrice: Si parte dal punto ‘zero’. In questo momento tutto il gruppo è impegnato ad organizzare lo stabilimento, intervenendo su tutti i lavori di ristrutturazione e gli impianti che saranno sistemati da personale interno, in quanto ogni persona del team proviene da settori diversi nei quali ha maturato forte esperienza e che oggi mette a disposizione per dare vita allo stabilimento della De Martino Officine spa, tutto fatto in sicurezza e certificato. L’obiettivo della De Martino Officine è quello di ricreare un indotto per tutte quelle famiglie che non avevano più certezza di un lavoro, e proprio da queste famiglie si parte, coinvolgendole nella totale attività dell’azienda, facendo sentire loro di essere un tassello importante dell’ingranaggio, il pistone che accende il motore, mostrando i loro volti, le loro capacità, la volontà di cambiare le cose attraverso un’azienda che è soprattutto la loro, per lasciare la speranza in virtù della stabilità di un lavoro che porta il nome di ognuno di loro. Questa è la grandezza nella quale il gruppo si riconosce, esserci tutti, e tutti per lo stesso scopo”.

Del resto, il luogo scelto per la partenza è particolarmente significativo: le risorse umane del territorio hanno maturato, negli anni, capacità e competenze di vario livello in tutte le fasi di lavorazione del prodotto elettrodomestico (abilità nel maneggiare piccoli e grandi componenti, manualità nelle fasi di pre-montaggio, conoscenza tecnica del prodotto e capacità di gestire macchine a controllo numerico). Da qui un’idea compatibile con ciò che il territorio ha da offrire e con un progetto che sia di grande valore aggiunto per la comunità. Per questo si è scelto Gualdo Tadino e l’area circostante come base di partenza di un progetto industriale che punta ad espandersi nelle altre regioni italiane e guarda con interesse (sono già stati firmati importanti contratti) all’estero. Intanto, dal 5 dicembre la De Martino Officine ha assunto 30 persone, disoccupate o in mobilità da 4 anni dopo la chiusura della “A. Merloni” e delle aziende dell’indotto. In questi giorni è stato liberato un grande capannone e procedono i lavori di installazione della linea di produzione, la quale verrà avviata nei primi mesi del 2017. Con l’avvio della produzione si procederà anche all’assunzione di nuove unità di personale, sempre attingendo tra i disoccupati dell’area.

gruppo-dmoLa “De Martino Officine soc. coop. spa”, quindi, intende inserirsi in due segmenti di mercato ben specifici: l’elettrodomestico e l’automotive. Per la parte elettrodomestico, “DMO” avvierà il processo per la produzione di cappe aspiranti, forni elettrici e microonde, cucine free standing, piani cottura gas ed elettrici, per un gamma alta con il brand “De Martino”, una medio alta con il marchio “Titanium”. In futuro arriveranno anche frigoriferi, mini frigo, lavastoviglie e lavatrici da incasso e in libera installazione (prodotti per la “DMO” da azienda partner). Nel settore automotive la “DMO” punta a stringere rapporti con le case costruttrici e concessionarie, fino a diventare punto di riferimento del settore, considerando che in Italia gli allestitori sono ancora molto pochi.

Un connubio fra mondo della cooperazione e mondo industriale che potrebbe riportare il modello “cooperativa” agli albori, quando davvero si cercava di costruire prospettive non solo industriali ma anche umane, puntando sul principio semplice ma entusiasmante che un territorio unito e solidale può fare cose straordinarie. Intanto, da quella striscia di terra ai piedi dell’Appennino la squadra della DMO sta per partire, una trentina di persone, i primi araldi di un concreto e innovativo sogno.

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