La cultura antidoto a ogni deriva autoritaria

VII Conferenza nazionale delle istituzioni di cultura italiane (AICI)

Si terrà a Napoli, dal 9 all’11 Novembre 2022, la VII Conferenza nazionale dell’Associazione delle istituzioni di cultura italiane (AICI) “Italia è cultura. Le sfide degli anni ’20”. L’evento si svolge presso la Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III, ed è organizzato anche in questa occasione con la Direzione generale educazione, ricerca e istituti culturali e con la collaborazione della Direzione generale biblioteca e diritto d’autore del Ministero della Cultura.

Il programma della Conferenza intende affrontare i temi del ruolo della cultura e della sua incidenza nella società, in un momento attraversato dalle gravi crisi globali della pandemia e della guerra, riservando una particolare attenzione al tema dell’associazionismo culturale come motore di crescita civile e sociale del Mezzogiorno.

Circa il ruolo e gli obiettivi dell’associazione, abbiamo raggiunto il presidente Valdo Spini, cui abbiamo posto alcune domande. 

 1 . Associazione delle Istituzioni culturali Italiane, ovvero: qual è stato l’intento e le necessità che vi hanno indotto a costituire l’AICI? C’è un problema di richiesta di cultura che secondo lei viene forse sottovalutata?

L’Aici compie trent’anni e si è via via sviluppata. E’ un’associazione in buona salute che ha ormai cento cinquanta soci. I motivi della sua costituzione furono la scambio di esperienze e la volontà di avere una rappresentanza unitaria verso le istituzioni nazionali di governo. Quando diventai presidente, l’allora ministero dei Beni culturali aveva decurtato del cinquanta per cento il fondo complessivo per il sostegno delle Fondazioni e degli Istituti, ora questo fondo, non solo è tornato al livello del 2007 ma il Ministro Dario Franceschini l’ha considerevolmente aumentato. E’ stato l’effetto che le Conferenze Nazionali “Italia è Cultura” che noi abbiamo organizzato a partire da quella di Torino del 2014 per esporre all’opinione pubblica cosa fanno e come lavorano le Fondazioni e gli istituti culturali. Un’operazione che ha avuto un indubitabile successo.

2 . Cultura o culture, come cambia (se cambia) il concetto di “cultura” con l’evolversi dei tempi?

Se adottiamo la definizione di Edgar Morin che “la cultura è l’insieme  di abitudini, costumi, pratiche,…saperi.regole….valori, miti che si perpetua di generazione in generazione” dobbiamo dire che più che cambiare il concetto di cultura cambiano gli strumenti e i  modi di comunicazione della cultura. Qui il riferimento è alla rivoluzione dell’informatica , di fronte a cui il nostro atteggiamento è quello di utilizzare queste nuove vie di comunicazione non per buttare via la vecchia cultura ma per riproporla in modo aggiornato.

3 . Si parla qualche volta di cultura ingessata o addirittura “immobile”, per sottolineare la presunta incapacità del mondo occidentale di inserirsi nella corrente creativa dei cambiamenti in corso a livello mondiale. Una critica molto seria, se si pensa che la cultura ha sempre avuto storicamente il ruolo di prefigurare, spesso in anticipo, i nuovi ordinamenti storici che poi hanno preso piede. Pensa anche lei che ci troviamo in una sorta di cul de sac, dove tutto ciò che si produce assume il sapore del dejà vu?

Non penso tanto questo, visto che tutto sommato la rivoluzione informatica è nata nella Silicon Valley in California, quanto alle difficoltà di adattare le istituzioni del mondo occidentale alla novità dei processi di globalizzazione e di sapere padroneggiarli. Non c’è dubbio infatti che le culture sovraniste e populiste si siano affermate quando le classi popolari e i ceti medi hanno perso la loro fiducia negli ideali e nei valori delle democrazie occidentali a seguito dei processi di delocalizzazione e di concorrenza al ribasso sul mercato del lavoro

4 . Quali sono le sfide prioritarie che si impongono alla “cultura” in questo momento storico?

Abbiamo scelto per la Conferenza “Italia è cultura” n.7 il tema “Le sfide degli anni ’20”, proprio perché vediamo la necessità che la ricerca culturale si diriga verso le radici della contestazione che dai modelli autoritari viene mossa ai modelli democratici propri della nostra cultura e per affermare, viceversa, le vie per ribadire l’universalità dei diritti civili, in particolare quelli delle donne.

5. La VII Conferenza nazionale dell’Associazione delle istituzioni di cultura italiane “Italia è cultura. Le sfide degli anni ’20”, si svolgerà a Napoli. Ci sono motivi precisi per la scelta di una importante città del Sud?

 Com’è noto, o si risolve il problema degli squilibri territoriali nel Mezzogiorno d’Italia, o non si risolve il problema della crescita e dello sviluppo italiano. Il Pnrr sancisce una riserva di fondi del 40% a favore del Mezzogiorno. Vogliamo concorrere ad un’analisi e ad una verifica effettiva del raggiungimento di questo obiettivo. Più in generale vogliamo con la Conferenza di Napoli svolgere una dimostrazione di quanto siano presenti al Sud  istituti  prestigiosi , ma  anche  quelle organizzazioni che si battono per la condivisione della cultura nei quartieri più difficili della metropoli partenopea. Del resto è la linea che abbiamo seguito in questi anni. Un’alternanza Nord-Sud-Centro , che ci ha portato via via a svolgere le nostre conferenze  da Torino a Conversano (Bari), a Lucca. e poi a Trieste, a  Ravello e a Firenze. Ora ricominciamo dal Sud, perché durante il lockdown abbiamo svolto conferenze forzatamente più brevi e in parziale remoto a Milano e a Parma.

Il Programma

VII Conferenza Nazionale Napoli 9-11 novembre 2022

organizzata da Associazione delle Istituzioni di Cultura Italiane e Mic – Direzione Educazione, Ricerca e Istituti Culturali con la collaborazione della Direzione Generale Biblioteche e Diritti d’autore

Mercoledì 9 Novembre
Fondazione Banco di Napoli, via dei Tribunali 213
14.00 incontro Under35 con il presidente Valdo Spini
15.15 Assemblea soci Aici
17.00 Il Programma dell’Unesco “La memoria del Mondo” e l’Archivio storico della Fondazione
Banco di Napoli

Interventi:
Orazio Abbamonte, Fondazione Banco di Napoli
Alfonso Andria, presidente Centro universitario europeo per i beni culturali
Francesco Caia, presidente Fondazione Banco di Napoli
Valdo Spini, presidente Aici

Giovedì 10 novembre

Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III”, piazza del Plebiscito 1
9.00 registrazione degli ospiti
9.30 Saluti d’apertura
Ministro della Cultura
Francesco Caia , presidente Fondazione Banco di Napoli
Maria Iannotti, direttrice Biblioteca nazionale “Vittorio Emanuele III”
Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli
Mario Turetta, direttore generale educazione, ricerca e istituti culturali – MiC
10.30 – Relazione Introduttiva Valdo Spini
11.00 Sessione inaugurale
Le fondazioni, le accademie e gli istituti culturali italiani di fronte alle sfide del nostro tempo

Interventi

Nicola Antonetti, presidente Istituto Luigi Sturzo
Paolo Baratta, presidente dell’Accademia Filarmonica Romana
Marta Herling, segretario generale Istituto italiano per gli studi storici
Franco Ippolito, presidente Fondazione Lelio e Lisli Basso
Alberto Melloni, segretario Fondazione scienze religiose Giovanni XXIII
Inna Meteleva, direttrice Foundation for United Nations Sustainable Development Goals
Giuseppe Parlato, presidente Fondazione Spirito – De Felice
Mario Turetta, direttore generale educazione, ricerca e istituti culturali
Lucio Villari, storico
Modera: Ottavio Ragone, la Repubblica

13.30 light lunch

15.00 Workshop

1. PNRR e digitalizzazione del patrimonio: archivi, biblioteche e musei

Giovanni Bergamin, Associazione italiana biblioteche
Simonetta Buttò, direttrice Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche
Francesca Cadeddu, Università di Modena e Reggio Emilia, Fondazione Scienze religiose Giovanni XXIII
Teresa Carnevale, presidente Fondazione Morra
Renata De Lorenzo, presidente Società napoletana di storia patria
Caterina Fiorani, Fondazione Camillo Caetani
Stefano Karadjov, direttore Fondazione Brescia Musei
Micaela Procaccia, presidente Associazione nazionale archivistica italiana
Fabrizio Tatarella, vicepresidente Fondazione Giuseppe Tatarella
Stefano Vitali, Istituto nazionale Ferruccio Parri

2. Reti culturali, reti civiche e territorio

Aldo Accardo, presidente Fondazione Siotto
Pasquale Calemme, presidente Fondazione di Comunità San Gennaro
Gabriele Capone, direzione generale educazione e ricerca, sovrintendente archivistico bibliotecario della Campania
Luciano Cirica, direttore generale Ospedale Evangelico Villa Betania
Edgar Colonnese, direttore Edizioni San Gennaro
Ferruccio Diozzi, Amici di Città della Scienza
Maria Iannotti, direttrice Biblioteca nazionale “Vittorio Emanuele III”
Paola Parlato, Associazione “Leggere per…”
Giuseppe Perna, Biblioteca Annalisa Durante
Pietro Sabatino, Noi@Europe
Lucia Valenzi, presidente Fondazione Valenzi

3. Cultura, territorio e ambiente

Alfonso Andria, presidente Centro universitario europeo per i beni culturali
Vito Cappiello, Università degli studi di Napoli “Federico II”
Paolo Nanni, Accademia dei Georgofili
Lidia Palumbo, Società filosofica italiana

4. Cultura e occupazione giovanile

Alessandro Bollo, Fabbrica del Vapore
Innocenzo Cipolletta, presidente di Confindustria Cultura Italia
Marcello D’Aponte, Fondazione Banco di Napoli
Luigi Giove, segreteria nazionale Cgil
Natascia Nuzzo, ricercatrice
Fabrizio Paglino, direzione generale educazione, ricerca e istituti
Massimiliano Tarantino, direttore Fondazione Feltrinelli
Virginia Todeschini, Fondazione Gramsci Emilia-Romagna
Alessandra Vittorini, direttore Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali

Venerdì 11 novembre

Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III”

10.00 Tavola Rotonda: Diffusione della cultura e coesione sociale

Interventi:

Paola Passarelli, direttore generale biblioteche e diritto d’autore – Mic
Mirella Barracco, presidente Fondazione Napolinovantanove
Rosa Maiello, presidente Associazione italiana biblioteche
Andrea Mazzucchi, Università degli studi Napoli “Federico II”
Andrea Morniroli, cooperativa Dedalus – ForumDD
Vittorio Emanuele Parsi, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Sergio Scamuzzi, Università degli studi di Torino
Modera: Enzo D’Errico, Corriere del Mezzogiorno

12.00 Tavola Rotonda: Il PNRR e la cultura nel secondo anno di attività; la riserva del 40 per cento per il Mezzogiorno e per le Isole

Interventi:

Laura Moro, direttrice Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale – Digital Library
Giampaolo D’Andrea, presidente Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d’Italia
Adriano Giannola, presidente Svimez
Flavia Nardelli Piccoli, già deputata
Silvio Pons, presidente Fondazione Gramsci, Roma
Modera: Fernando Santonastaso, Il Mattino

13.00 Conclusioni: Valdo Spini

Foto: Valdo Spini

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