Secondo i risultati dell’Indagine Trimestrale di Unindustria Reggio Emilia il terzo trimestre appare debole per l’industria manifatturiera reggiana, con l’attività produttiva (-1%) e commerciale in leggero calo rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente, a conferma del permanere di uno scenario economico ancora instabile. Diversamente da quanto rilevato nel corso del secondo trimestre il ruolo della domanda interna ha mostrato una dinamica più sostenuta della domanda estera anche se, in entrambi i casi, il consuntivo è risultato di segno negativo.
Le dichiarazioni delle imprese intervistate segnalano una costante intonazione non particolarmente brillante: sale ancora la quota di operatori con produzione stazionaria o in calo (58%, +2% rispetto ai tre mesi precedenti), mentre si riduce del 2% la quota di aziende interessate da aumenti della produzione (42%).
2015 |
2016 |
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IV trim. |
I trim. |
II trim. |
III trim. |
|
Produzione industriale |
-4 |
0,7 |
-1 |
-1 |
Fatturato |
-2 |
1,2 |
-1,5 |
-0,1 |
Fatturato interno |
1,2 |
-3,1 |
-3,5 |
-0,3 |
Fatturato estero |
-1,5 |
2,3 |
0,2 |
0,5 |
Occupazione |
-0,3 |
0,0 |
1,9 |
2,9 |
Ordini complessivi |
3,1 |
1,6 |
-1,2 |
5,6 |
Ordini esteri |
0,7 |
0,8 |
-1,6 |
2,8 |
Stazionaria l’attività commerciale complessiva: le vendite hanno registrato un -0,1% rispetto allo stesso periodo del 2015 e -1,5% rispetto al secondo trimestre, con un andamento lievemente negativo sul mercato interno (-0,3%), compensato da un modesto +0,5% sul mercato estero. La dinamica del portafoglio ordini che, nello scorso trimestre aveva fatto segnare un saldo negativo, registra una leggera crescita nel terzo trimestre sia con riferimento agli ordinativi complessivi (+5,6%) sia con riferimento ai mercati esteri (+2,8%). I livelli occupazionali hanno registrato una variazione positiva (+2,9%).
Le previsioni a breve mostrano un quadro economico in tendenziale rallentamento, facendo registrare saldi complessivi negativi sia in relazione ai livelli produttivi attesi sia all’attività commerciale. Il 43% delle imprese non prevede di modificare i volumi di produzione, il 23% pensa di incrementarli mentre il restante 34% pronostica contrazioni. Il 58% delle aziende intervistate ritiene di mantenere inalterata la quota da destinare agli ordinativi esteri, il 13% pensa di aumentarla e il 29% di ridurla. Per quanto riguarda l’occupazione le previsioni evidenziano una sostanziale invarianza dei livelli attuali.