La crisi dell’edilizaLa Coopsette chiede il concordato preventivo

Un altro colosso della cooperazione trascinato nel gorgo della crisi dell’edilizia. Coopsette ha presentato oggi in tribunale la richiesta di concordato preventivo. La coop di Castelnovo Sotto cerca così di salvaguardare il patrimonio da eventuali sequestri.

L’iniziativa assunta dalla Cooperativa “ha lo scopo di evitare – almeno temporaneamente, spiega il presidente Fabrizio Davoli in una nota– che la stessa possa essere efficacemente destinataria di azioni esecutive o cautelari sul suo patrimonio e quindi – in un’ottica conservativa – mira a proteggere e segregare quest’ultimo affinchè, in questo delicato momento, possa essere preservata la par condicio.Il deposito del ricorso predetto si è reso necessario in considerazione delle difficoltà di carattere finanziario in cui si è venuta a trovare la cooperativa, a loro volta, dovute essenzialmente alla generalizzata crisi del settore costruzioni e del mercato immobiliare. Nonostante le difficoltà predette, occorre sottolineare che la società presenta ad oggi un importante patrimonio (prossimo ai 300 milioni di Euro), il quale, tuttavia, attesa la sua composizione immobiliare, non è oggi facilmente smobilizzabile, rendendo così problematico il rispetto dei termini di pagamento dei fornitori e dei creditori in genere. In estrema sintesi, la società è patrimonializzata ma è poco liquida.

Per questo motivo, già da alcuni mesi, la cooperativa ha conferito mandato ad un advisor finanziario (Bain & Company) e ad un advisor legale (Sutich Barbieri Sutich) di predisporre un piano di risanamento e di individuare ed intraprendere le più opportune iniziative volte al suo riequilibrio finanziario. Il piano predisposto verrà, a brevissimo, presentato agli istituti di credito e si confida di poter perfezionare un accordo con gli stessi entro i termini che fisserà il Tribunale. Le finalità del piano di risanamento, in sintesi, sono fondamentalmente tre: riscadenziamento del debito in essere; acquisizione di nuova finanza; riorganizzazione e rilancio aziendale.

Va osservato che, in questa prospettiva, proprio nei giorni scorsi la cooperativa ha sottoscritto con le banche sue creditrici un accordo di moratoria e standstill, volto, previa autorizzazione del tribunale, a congelare il rimborso dei finanziamenti in essere e a mantenere vive le linee di credito operative. Il Tribunale, a seguito della domanda presentata, fisserà un termine per consentire di definire le trattative con le banche ed i creditori, senza il timore di azioni nei confronti del patrimonio.

Nel corso di questo periodo, la cooperativa potrà legittimamente continuare la propria attività e, sempre nel medesimo periodo, il pagamento integrale delle forniture di beni e servizi che verranno effettuate dai fornitori sarà assicurato dalla natura prededucibile dei relativi crediti. La volontà della cooperativa è quella di procedere ad un accordo di ristrutturazione del debito ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 182 bis L.F., con cui vengano salvaguardati la continuazione dell’attività e la conservazione dell’azienda, nonché i diritti di credito di tutti i creditori.

In considerazione di una simile prospettiva di ristrutturazione del debito sociale, la cooperativa confida di poter ricevere, in relazione alla sua scelta, solidarietà ed appoggio sul piano operativo da parte dei suoi partner commerciali e dei suoi finanziatori. Il consiglio di amministrazione è impegnato a compiere una corretta e tempestiva opera di informazione nei confronti dei soci, dei dipendenti, dei fornitori e di ogni altro portatore di interesse, assicurando l’impegno della cooperativa alla tutela di tutti i soggetti coinvolti”.

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