Morde, la crisi, ma non ferma la voglia di fare impresa degli italiani. Che in Toscana è ancora più spiccata: se infatti il tasso di incremento medio delle nuove imprese nate nel 2011 si attesta per l’Italia sullo 0,82%, in Toscana è dell’1,05%. Meglio della nostra regione fanno solo Lazio (+1,94%), Lombardia (+1,21%), Campania (+1,06%). Bene anche la Sicilia, con lo 0,96%.
Viceversa, il bilancio anagrafico delle imprese nel 2011 s’è chiuso col segno meno per Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Basilicata.
Dunque, la crisi di fiducia che ha investito l’Italia dalla metà del 2011 sermbra avere colpito solo “di striscio” la volontà di fare impresa degli italiani e dei toscani. Un dato per tutti, a livello nazionale: tra gennaio e dicembre dello scorso anno le Camere di Commercio hanno registrato la nascita di 391mila 310 imprese, a fronte della cessazione di attività di 341mila 081. Il che significa un saldo positivo di 50mila 229 imprese in più che concorrono a formare il tessuto imprenditoriale composto di 6milioni 110mila 074 unità del nostro paese. Che significa un’impresa ogni 10 abitanti.
Tuttavia, il rallentamento, rispetto al 2010, c’è stato.
Ecco i dati toscani: imprese iscritte 28mila 865, cessazioni d’attività 24mila 490, saldo 2011 pari a 4mila 375 imprese. Si passa a un tasso di crescita annuo pari a 1,05%, contro il tasso positivo del 2010, pari a 1,19%.
A livello nazionale, il rallentamento del tasso di espansione della base imprenditoriale si è attestato su un +0,8% contro l’1,2% del 2010. Un bilancio in ogni caso migliore rispetto al triennio 2007-2009, che ha visto una crescita media intorno allo 0,5%.
Ancora un dato interessante riguarda l’analisi della crescita nelle macroaree: l’incremento del tessuto imprenditoriale più vivace si è avuto al Centro, con 16mila 633 unità e un tasso di crescita complessivo pari all’1,29%. A seguire, Nord-Ovest, con 13mila 501 imprese in più e un incremento dello 0,81%, infine Mezzogiorno con 13mila 986 imprese in più e un tasso dello 0,7% e Nord Est con 6mila 109 unità in più e un tasso dello 0,51%. Al Sud, inotre, è stato registrato un alto numero di cessazioni: 7mila 400 in più rispetto al 2010.
I dati sono stati presentati due giorni fa a Reggio Emilia nel corso del convegno celebrativo dei centocinquant’anni della legge istitutiva delle Camere di commercio (provengono dall’indagine Movimprese, la rilevazione trimestrale sulla natalità e mortalità delle imprese condotta da InfoCamere) dal Presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello.