E' stata quindi nuovamente sospesa la ricerca dei dispersi a bordo del relitto del tragico naufragio del 13 gennaio. Dalla Sicilia è arrivata Orione, la prima nave del pool antinquinamento per la complessa operazione di recupero del carburante dai serbatoi della Concordia. Intanto la CE sta lavorando per rivedere le norme comunitarie sulla sicurezza dei passeggeri. Sarà una piccola "flotta antinquinamento" quella che si sta preparando al largo dell'Isola del Giglio per gli interventi di svuotamento dei serbatoi della nave, che come noto contengono circa 2.400 tonnellate di carburante ed oli combustibili altamente inquinanti, il cui sversamento in mare determinerebbe una catastrofe ecologica degli ecosistemi della flora e della fauna marini in tutto il mar Tirreno. Incombe ancora la possibilità dell'inabissamento della nave, visto che periodicamente in questi giorni si sono registrati movimenti della nave di alcuni centimetri e che le previsioni meteo-marine hanno annunciato l'innalzamento del moto ondoso con forti mareggiate questo pomeriggio. Anche oggi infatti sono state da poco sospese le ricerche dei dispersi da parte dei sommozzatori, a causa di ulteriori movimenti. Se la nave dovesse inabissarsi velocemente, cadendo sul fondale, fratture strutturali e cedimenti determinerebbero la rottura dei serbatoi e la fuoriuscita di carburante ed oli.
Lento scivolamento e posizione del relitto
''C'è uno scivolamento costante di 7 millimetri all'ora, millimetri che possono diventare 15 a prua'' , ha dichiarato il professor Nicola Casagli dell'Università di Firenze, esperto di frane che è stato chiamato dal Dipartimento nazionale della Protezione civile per predisporre il sistema di monitoraggio che sta monitorando costantemente lo scafo della nave Concordia. La rete dei sensori e strumenti in azione per controllare lo scafo include un sistema di rilevamento satellitare in grado di indicare al millimetro qualsiasi movimento.
E' stato registrato un movimento dello scafo più veloce a prua che a poppa, ha spiegato l'esperto, che potrebbe però accelerare o precipitare con le mareggiate previste. Secondo l'esperto lo spostamento dello scafo potrebbe essere anche una risposta di assestamento della struttura, ma sollecitazioni di diversa natura, come moto ondoso, correnti marine, vento o shock sismici potrebbero spingere a fondo la nave.
"La nave poggia, per una superificie totale di circa 1000 mq – ha proseguito Casagli – , sul fondo su due banchi di roccia. Lo scafo è relativamente vicino all'abisso con un pendio di circa 24 gradi".
La nave Orione
Il primo elemento della flotta antinquinamento è la nave Orione, arrivata oggi da Augusta (Sicilia) e posizionata al largo in attesa del via alle operazioni di prelievo del carburante che purtroppo non si sa ancora quando potranno arrivare. Intanto i tecnici della società olandese Smit Salvage, incaricati dalla Costa Crociere, stanno preparando su un'altra nave, la nave "Meloria" tutto il materiale e le attrezzature per il recupero del carburante, il cui stato fisico dovrà però essere prima preparato, mediante riscaldamento, per consentire l'operazinoe di travasamento.
Intervento UE
Mentre il presidente e amminstratore delegato di Costa Crociere, Pier Luigi Foschi, dall'Isola del Giglio torna a dire che "i comandanti hanno troppi poteri e che l'allarle la sera del 13 gennaio è stato dato "con ritardo gravissimo", la Commissione Europea mette mano alla norme comunitarie per garantire maggiormente la sicurezza del trasporto marittimo di passeggeri. Dopo il tragico naufragio dell'Isola del Giglio, la CE interverrà con una revisione, già in corso di attuazione, delle norme comunitarie sulla sicurezza dei passeggeri delle navi, che sarà illustrata martedì prossimo al Parlamento europeo dal vicepresidente della Commissione Ue, Siim Kallas, responsabile dei Trasporti. "Dovrà tenere pienamente conto – ha dichiarato Kallas – della lezione legata alla tragedia della Costa Concordia".
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