Ubuntu: una parola della lingua Bantu che significa “benevolenza verso il prossimo”, e che subito crea la cornice mentale di aspettativa dello spettatore del musical Ubuntu The Lion King, a sua volta tratto dal fortunatissimo film Il Re Leone della Disney, che la Compagnia H.O.T. Minds di Sassuolo presenta il 26 dicembre alle ore 21 al teatro De Andrè di Casalgrande.
Africa, dunque, nell’ambientazione, nei costumi, nel titolo, e nella citazione di Nelson Mandela che viene usata come filo conduttore dello spettacolo: “Ubuntu non significa che le persone non debbano dedicarsi a sè stesse. La questione piuttosto è: vuoi farlo per aiutare la comunità che ti circonda a migliorare?“. In fondo è la stessa radice di pensiero che sta dietro alla più prosaica immagine del cerchio della vita del Re Leone: il processo (traumatico, a volte, ma sempre emozionante) che ci porta a scoprire il nostro posto nel mondo, e che è sempre definito in base alla rete di rapporti e relazioni che sappiamo instaurare con gli altri; non a caso, il sottotitolo di Ubuntu recita “Ho bisogno che tu sia stesso, così io posso essere me stesso”.
La Compagnia H.O.T. Minds (il nome prende spunto da Heaven On Their Minds, la prima canzone del musical Jesus Christ Superstar) è nata nel 2012 quasi per caso da un gruppo di amici di Sassuolo, porta avanti un duplice sogno: creare un polo di aggregazione per giovani e meno giovani di talento intorno alla realizzazione di musical (il primo progetto fu l’ambizioso Jesus Christ Superstar nel 2012), e al tempo stesse al tempo stesso dare un senso effettivo e benefico alla loro attività teatrale destinando gli introiti, ad esempio, per la ricostruzione delle zone colpite dagli eventi sismici nel modenese.
La Compagnia sorprende anche per la sua inaspettata (e quasi insospettabile) qualità artistica, un livello sicuramente non usuale per compagnie spesso dispregiativamente chiamate “amatoriali”, un livello che troppo spesso manca anche in artisti ben più titolati.