Non sono bastati i voti di tre “dissidenti” del Pd per fare approvare l’emendamento al bilancio per l’introduzione di aliquote Irpef più eque. La proposta bipartisan di introdurre un criterio progressivo nella tassazione è stata respinta dal Consiglio comunale anche se si registra la spaccatura all’interno del Pd: a favore hanno infatti votato i consiglieri Andrea Capelli, Valeria Montanari e Alessandro Anceschi, astenuto Ernesto D’Andrea. L’emendamento è stato respinto con 19 voti favorevoli, 10 contrari e 3 astenuti. E’ invece stata approvata la delibera sul regolamento per l’applicazione dell’addizionale comunale Irpef e la soglia di esenzione per i redditi sotto i 15.000 euro all’anno: 21 favorevoli (Pd e Riva del Gruppo misto); 12 contrari (Udc, Barbieri del Gruppo misto, Pdl e Lega Nord), un astenuto (Sel).
Il Comune applicherà dunque un’addizionale Irpef ad aliquote fisse: lo 0,50% per tutti, a prescindere dalla fascia di reddito in cui il contribuente si colloca. I rincari dunque colpiranno in modo trasversale anche i lavoratori dipendenti e i pensionati, che hanno già risentito in busta paga o sulla pensione dell’aumento dello 0,33% dell’addizionale regionale.
Non è tutto: il Comune di Reggio, dai dati pubblicati lunedì dal Sole24Ore, è tra i 23 che hanno deciso di aumentare l’aliquota Imu sulle prime case da 0,4 a 0,5% e dallo 0,7 allo 0,96% sugli altri immobili, fabbricati, terreni, e aree fabbricabili. L’aumento dell’addizionale comunale, inoltre, anche è destinato a pesare sulle tasse pagate l’anno prossimo.