A Reggio chi guadagna 16mila euro paga in proporzione quanto chi ha un reddito di un milione e 6oo mila euro. Il Comune ha infatti previsto un’addizionale Irpef ad aliquote fisse: lo 0,50% per tutti, a prescindere dalla fascia di reddito in cui il contribuente si colloca. Tassazione iniqua? Sì.almeno secondo sei consiglieri comunali di maggioranza e opposizione che promettono di presentare una serie di emendamenti al bilancio per introdurre aliquote progressive. A sottoscrivere la proposta bipartisan Donato Vena (Pdci), Giuseppe Neroni (Verdi), Antonio Casella e Zeno Panarari (Reggio Democratica), Maurizio Mussolin (Prc) e Matteo Olivieri (Movimento 5 Stelle).
Secondo i consiglieri, a parità di gettito – su quasi 11 milioni la differenza e di appena 80mila euro – il 94% dei cittadini pagherà meno, il 3% 9 euro in più e il 3% più ricco bilancerà il gettito. Nonostante l’aumento delle aliquote, assicurano i promotori dell’iniziativa, il criterio progressivo consente addirittura un risparmio (ad esempio chi ha un reddito di 40mila euro paga l’aliquota minima fino a 28mila euro, da 28mila a 40mila quella superiore e il risultato è in ogni caso favorevole) e le fasce più deboli, ma anche quelle con reddito medio, avranno un beneficio di 684mila euro.
“Facciamo notare – dicono i consiglieri – che comparando il calcolo Irpef statale, regionale e comunale, quest’ultimo risulta il più iniquo. Se infatti quello statale sgrava i primi 15mila euro della fascia di esenzione a tutti i contribuenti, tutelando le fasce più deboli, e quello regionale consente di modulare le aliquote per sgravare tutte le fasce più basse, quello comunale manca entrambi gli obiettivi.