La cerimonia del tocco dei laureati dell’Università di Siena

Siena – Hanno lanciato in aria il tocco in segno di gioia e di festa i 540 laureati dell’Università di Siena, che oggi hanno scelto di partecipare alla cerimonia del Graduation Day. Una tradizione, ormai, per l’Ateneo, che ha radunato famigliari e amici, per celebrare un momento fondamentale nella vita di tutti questi giovani.

Il rettore Francesco Frati nel suo discorso ha sottolineato l’importanza di fare parte di una comunità che ha una storia di quasi otto secoli. “Per il secondo anno consecutivo – ha detto – abbiamo deciso di celebrare solennemente le dottoresse e i dottori che hanno conseguito il titolo di laurea o di laurea magistrale negli ultimi 12 mesi. E per il secondo anno consecutivo la risposta dei nostri laureati e delle loro famiglie è stata entusiasticamente positiva”.

Ospite di eccezione, che ha pronunciato la Lectio Magistralis, Rino Rappuoli, laureato dell’Università di Siena, oggi direttore scientifico di GSK, scienziato di fama mondiale, il cui lavoro di ricerca è stato più volte insignito di onorificenze, la più recente qualche giorno fa a Venezia con il prestigioso European Inventor Award, come ha ricordato Frati.

“Oggi, nel mondo occidentale la vita media supera gli 80 anni – ha detto Rappuoli nella sua Lectio – ma non è stato sempre così. La ragione dell’aumento spettacolare della vita media è stata la conquista delle malattie infettive, tramite miglioramento dell’igiene, l’uso di antibiotici e la realizzazione di campagne di vaccinazione. Purtroppo l’unica malattia che è scomparsa davvero dal nostro pianeta è il vaiolo. Tutte le altre malattie esistono ancora e sono pronte a ritornare se non manteniamo alta la copertura vaccinale. Esse circolano maggiormente nei paesi poveri, dove le malattie infettive sono la causa principale di morte e la vita media va dai 45 ai 60 anni. La nostra speranza è di eliminare il divario sulla salute che esiste tra paesi poveri e paesi ricchi.  Uno studio ha dimostrato che è possibile raggiungere questo traguardo nel 2035  e che i vaccini sono uno degli strumenti essenziali per raggiungerlo. Noi stiamo lavorando per questo”.

Un ringraziamento è stato rivolto dal Rettore all’associazione USiena Alumni, “per l’entusiasmo e la passione con la quale professionisti di ogni settore sostengono un network di relazioni fondamentale per promuovere l’Università di Siena e per sostenerne studenti e laureati. Un’attività che non si esaurisce con gli eventi collaterali al Graduation Day, ma che, viceversa, si snoda durante tutto l’anno con appuntamenti dedicati all’orientamento in ingresso e in uscita, ai contatti con il mondo del lavoro, al rafforzamento delle competenze personali e trasversali”.

L’attività di networking, l’importanza di fare rete per allargare le relazioni in modo positivo è stata ricordata da Cinzia Angeli, presidente di USiena Alumni, intervenuta sul palco durante la cerimonia.

Proprio il tema delle “Connessioni” è stato al centro dell’approfondimento che si è svolto nella mattinata presso il Santa Chiara Lab. L’occasione ha fatto parte delle iniziative per i trent’anni dell’Erasmus, che si sono tenute in concomitanza con il Graduation Day, con la partecipazione della professoressa Sofia Corradi, l’ideatrice del programma che ha aperto le porte dell’Europa e del mondo ai giovani universitari.

 

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