La presenza delle donne nel tessuto imprenditoriale della provincia di Reggio Emilia ha raggiunto, a settembre 2020, le 9.977 imprese, il 18,5% sul totale delle aziende presenti nel territorio reggiano, con un tasso di sviluppo dello 0,2% in tre mesi, periodo nel quale hanno cessato l’attività 117 imprese femminili e, per contro, se ne sono registrate 138 nuove.
Oltre il 70% delle imprese femminili reggiane – sottolinea l’Ufficio Studi della Camera di Commercio che ha analizzato i dati Infocamere – si concentra in cinque settori produttivi, ovvero commercio, agricoltura, servizi di alloggio e ristorazione, altre attività dei servizi e manifattura.
Dall’analisi delle imprese femminili distinte per settore economico, emerge che una su quattro svolge attività nel commercio: sono infatti 2.391 le aziende “rosa” del comparto, con una netta prevalenza del commercio al dettaglio (1.673 aziende) che in tre mesi, però, ha registrato una flessione dello 0,6% con 10 imprese in meno rispetto a giugno.
Se in provincia di Reggio Emilia poco meno di due imprese su dieci sono capitanate da donne, in alcuni settori, principalmente del terziario, l’incidenza delle imprenditrici sul complesso della struttura economica provinciale raggiunge punte assai più elevate rispetto al 18,5% di media.
E’ il caso, ad esempio, delle altre attività dei servizi, in cui le imprese femminili reggiane sono 1.103, cioè oltre la metà delle aziende di questo settore (complessivamente 2.058); la componente femminile raggiunge addirittura il 64,1% nei servizi alla persona (lavanderie, saloni da parrucchieri, istituti di bellezza, ecc.).
Sono, poi, 161 (in crescita del 3,9% rispetto al secondo trimestre 2020) le imprese femminili della provincia di Reggio Emilia che svolgono attività in ambito sanitario e dell’assistenza sociale e rappresentano esattamente la metà del totale (322 unità). Le donne sono determinanti soprattutto nell’assistenza sociale non residenziale; tre imprese del settore su quattro, infatti, sono gestite da donne.
Relativamente alla filiera turistica, sono 1.002 le attività dei servizi di alloggio (70) e di ristorazione (932) guidate da donne, il 30,7% del totale; a queste vanno aggiunte 46 agenzie di viaggio e tour operator (il 51% sul totale).
Consistente, e pari a 1.404 unità, la presenza femminile nella filiera agroalimentare, comparto nel quale le imprese gestite da donne si occupano prevalentemente delle coltivazioni agricole – in particolare uva, cereali e legumi, fiori e piante – e di produzione di prodotti animali (complessivamente 1.265 unità) e di trasformazione alimentare (122).
Le imprese del settore manifatturiero capitanate da donne (1.275 unità) rappresentano, invece, solo il 17,4% del comparto, anche se per alcuni settori la quota di imprese femminili raggiunge valori ben più consistenti: è il caso delle attività del sistema moda, ambito nel quale le 553 imprese femminili rappresentano il 44,3% del totale.