Keu, altri 10 milioni per le bonifiche, Giani e Monni: “Avanti con determinazione”

Firenze – Keu, bonifiche in primo piano, massimo impegno nei monitoraggi  e rapidità nei tempi di esecuzione.  Il tema delle bonifiche dei siti in cui sono stati utilizzati materiali riciclati contenenti Keu, su cui è stato fatto il punto questa mattina, in Regione, riguarda in particolare i tre siti di competenza regionale (Sr429 e i 2 siti Le Rose a Bucine e Pontedera).  Sul sito di Pontedera le prime operazioni di rimozione dei rifiuti partiranno nella giornata di giovedì 26 gennaio, mentre sul sito di Bucine la Regione sta effettuando uno screening, o meglio un  triage per individuare le priorità su cui intervenire nell’ immediato e procedere poi con gli approfondimenti necessari .

“Stiamo procedendo con determinazione- ha detto il presidente Giani–  con le bonifiche. Indubbiamente già l’intervento di giovedì  a Pontedera è un fatto molto concreto, ma contemporaneamente abbiamo deciso di portare nella variazione di bilancio di aprile 10milioni  di euro, 5 milioni sul 2023 e altri 5 sul 2024 che si uniscono a 5 milioni di quest’anno. L’obiettivo è avere risorse  e provvedere alle  bonifiche sulle quali siamo molto determinati e impegnati . E’ importante – ha proseguito Giani- che ci sia da parte della Regione questo ulteriore impegno economico  che unito alle indicazioni  e al lavoro prezioso  di Arpat porti alla messa in sicurezza  dei siti in modo da frenare quelli che possono essere gli effetti dannosi sulla salute”

Ad entrare nel dettaglio l’assessora Monia Monni che sottolinea “il presidio costante  e l’attenzione da parte di Arpat per garantire che non ci siano problemi di compromissione delle matrici ambientali e quindi di inquinanti dannosi per la salute e l’ambiente E’ tutto seguito con la massima cura– rassicura Monni annunciando appunto la partenza dei lavori giovedì su Pontedera e il triage su Bucine –   per garantire sicurezza alle cittadine e i cittadini. Si tratta di un lavoro molto intenso- sottolinea l’assessora all’ambiente- ,  di procedure complesse per le quali ho chiesto agli uffici di prestare massimo rigore e attenzione .Contemporaneamente saremo fermi e rigorosi nel richiamare  chi ha inquinato alle proprie responsabilità verso il territorio,  perché in questo paese chi inquina paga e noi pretendiamo  che chi ha inquinato paghi. Sono procedimenti molto complessi che hanno potuto avere una loro definizione grazie alla grande e preziosa collaborazione della magistratura che ci ha messo a disposizione la documentazione che ci ha consentito di individuare chi sono questi soggetti responsabili. Noi pretendiamo che chi ha delle responsabilità  risponda. Non mi riferisco a responsabilità penali che saranno accertate da altri, ma imprese che sono  cresciute, hanno prosperato nel territorio di fronte a una situazione come questa, di fronte ad una ferita così profonda, non possono voltare le spalle e non non permetteremo che lo facciano”

Monni ha poi spiegato che “i soldi della variazione di bilancio  servono  per essere messi a disposizione della struttura commissariale del generale  Giuseppe Vadalà. Il generale ci ha dato  la sua disponibilità. Con lui – ha spiegato Monni- abbiamo già effettuato una serie di sopralluoghi e approfondimenti. Il 14 dicembre 2021 avevamo  formalmente richiesto l’attivazione della struttura del commissario unico per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti nel territorio nazionale diretta appunto dal generale Vadalà. Abbiamo già il  nulla osta del ministero; aspettiamo il Dpcm che incarichi la struttura commissariale  di seguire  queste bonifiche  e siamo fiduciosi che arriverà in tempi brevi”.

“Grazie agli studi – ha concluso  Monni– abbiamo capito  e mi riferisco ai tre siti regionali dove esattamente è collocato questo materiale, la sua natura (in questo riciclato non ci sono solo materiali riciclati derivanti da Keu ma anche altri tipi di rifiuti); abbiamo un quadro sostanzialmente definito. Sulla strada regionale abbiamo fatto la messa in sicurezza, ora aspettiamo il piano di caratterizzazione da parte del Comune; il sito di Pontedera  e Bucine non sono più nella disponibilità della famiglia Le Rose ma sono gestiti da un amministratore giudiziario con il quale è in corso un approfondimento e una collaborazione”.

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