La Cgil dell’Emilia-Romagna sciopera contro il Jobs act e in difesa dell’articolo 18. Dopo aver sollecitato “tutte le proprie strutture nei territori e le Rsu a decidere fermate dal lavoro” in concomitanza del voto di fiducia in Senato, la Cgil dell’Emilia-Romagna ha indetto uno sciopero di otto ore per giovedì 16 ottobre, con manifestazione regionale e cortei a Bologna. A fermarsi saranno i dipendenti di industria, commercio cooperazione, artigianato e agricoltura.
“La scelta di porre il voto di fiducia sul Jobs Act – si legge sul volantino della Cgil preparato per lo sciopero – conferma che siamo di fronte a un Governo che non è minimamente intenzionato a modificare la propria politica. Un fatto gravissimo, una delega in bianco al Governo per cancellare diritti e tutele fondamentali nel lavoro. Siamo di fronte – continua la Cgil – ad un atto che non trova precedenti nella storia sociale e democratica del Paese. Si vuole cancellare e non estendere lo Statuto dei Lavoratori, modificando l’articolo 18 e liberalizzando così i licenziamenti, rendendo l’imprenditore unico arbitro del rapporto di lavoro, consegnando alle aziende la possibilità di demansionare con decisione unilaterale i lavoratori e liberalizzando a discrezione dell’azienda il controllo a distanza sui lavoratori”. La Cgil giudica quindi “necessaria una risposta immediata che metta al centro proposte alternative” contro disoccupazione e crisi.
E c’è già chi avverte i politici in merito all’eventuale partecipazione alle manifestazioni indette contro il Job act. “Chi vota la fiducia al Governo non deve venire alle manifestazioni promosse dalla Cgil; non deve, non sarebbe gradito”. E’ l’altolà spedito, via facebook (e principalmente alla sinistra del Pd che ieri ha detto sì alla fiducia sul Jobs Act), dal segretario della Fiom dell’Emilia-Romagna Bruno Papignani in vista delle mobilitazioni promosse dalla Cgil.
“Se c’è una cosa che va buttata – dice Papignani – è la sperimentata ipocrisia di sinistra. Per quanto mi riguarda, ma è un opinione personale, la coerenza di comportamento è una discriminante”.