Jihadismo della porta accanto: il caso “vecchio” di Luca Aleotti

Tra presunta pericolosità e reale mitomania, reggiano indagato per terrorismo. La notizia, vecchia di mesi, esplode improvvisamente
cirofono jihad
Una citofonata anti-jihad

Driin! Driin! D: “Chi è?”. R: “Sono Andrea Zambrano, detto Malleus Maleficarum ovvero il Martello dello Streghe,  parlo con Luca Aleotti alias Saif Allah cioè la Spada di Dio?. A questo punto la citofonata alla prima periferia di Reggio subisce un rallentamento nell’altrimenti rapidissimo incedere originale. Il guerriero santo Aleotti infatti, ritenuto vicinissimo almeno idealmente alle posizioni dell’estremismo islamico, mentre il coraggioso giornalista lo incalza, cambia strategia e si fa più cauto. Si sente braccato mediaticamente. Ripensa allora al film di Fantozzi quando Villaggio telefona al Visconte Cobram camuffando la voce; e, con una sottile, stridula emissione, manco fosse diventato un transessuale boliviano, si lascia andare in un (R) “No, Luca non c’è, sono la sorella”. Mannaggia…scoop evaporato? Certo che no. La notizia ci sta ancora tutta.

Detto della comunque lodevole intraprendenza del cronista Andrea Zambrano, la surreale ma non troppo descrizione dello scambio citofonico, potrebbe restituire la dimensione della pericolosità effettiva del soggetto inneggiante su facebook alle bandiere nere del Califfato, ma anche al Duce, ad Al Quaeda e pure a Grillo tradendo una confusione di teorie e riferimenti da far invidia al caos primigenio. E che è stato (giustamente questa volta) sputtanato dalla stampa nazionale (di destra) e locale (tutta). Con un notevole ritardo sui tempi (ronf, ronf…) visto che la Spada di Dio figurava già nell’elenco dei soggetti ritenuti pericolosi nel libro “Isis segreto” di Andrea Indini e Matteo Carnieletto pubblicato la scorsa estate. E su cui la reggiana Teletricolore aveva già realizzato diversi servizi; con nome e cognome del demenziale inneggiatore col suo altrettanto farneticante profilo facebook. Oggi il figuro sedicente islamico estremo è indagato per terrorismo internazionale.

La presente testate, tra le pochissime, sta cercando di sollevare non con la tempistica dello spot ma con un certa insospettabile continuità (che deriva anche dalla passione non partigiana su questi argomenti) i problemi che riguardano Medio Oriente, comunità cristiane perseguitate, radicalizzazione dell’Islam, contesa di Gerusalemme e via di questo tragico passo discorrendo. Spronando affinché le istituzioni (anche religiose) sollevino il nodo centrale della necessaria laicizzazione della religione islamica in modo da non far ricadere, pusillanimamente, tutte le colpe del terrorismo religioso sull’identità dell’Occidente capitalista. La nostra via, come ha ben indicato sul Corriere di domenica Antonio Polito, è terza: non tacciamo timorosi né urliamo minacciosi. Ragioniamo partendo da analisi (speriamo) piuttosto approfondite e ripetuti viaggi a quelle latitudini. Cercando di discernere tra criminalità vera e presunta mitomania.

 

 

 

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