L’intera comunità internazionale negli ultimi anni ha, giustamente, chiesto sacrifici e mobilitazioni a sostegno della lotta al terrorismo, in particolare contro l’Isis e il Daesh.
Oggi però lascia che vengano aggrediti alcuni dei protagonisti di quella lotta: il popolo curdo, che di quella battaglia di resistenza fu uno degli attori principali, fra quelli che hanno pagato il prezzo più alto in termini di vite.
Le voci sollevate in queste ore sono ancora troppo deboli, non ci si può voltare dall’altra parte rispetto a quanto sta accadendo.
Reggio Emilia, assieme all’Anpi, ha sviluppato progetti con il popolo curdo, ha seguito il loro faticoso tentativo di lavorare sul fronte di una ricostruzione in campo sanitario ed educativo.
Continueremo, ancora oggi e nelle settimane a venire, a stare dalla loro parte e, anche attraverso il tavolo sui diritti umani, a far sentire la nostra voce in questo senso.