Italia Nostra e i pini di viale Redi: “Ecco l’alternativa, gli alberi possono essere salvati”

Firenze – Sospendere le prossime operazioni di taglio e organizzare un tavolo di confronto, oltre a un’audizione con la commissione ambiente, per presentare tutta la documentazione fin qui prodotta: compresa la proposta di chiudere le intersezioni lungo l’aiuola spartitraffico e di impiantare  26 nuovi pini per portare a 78 il totale di quelli presenti. Insomma un vera e propria alternativa al piano proposto dal Comune che racchiude anche un invito pressante: “Fermatevi, siete in tempo e salvate i pini”.

Italia Nostra ha presentato ieri nel corso di una conferenza stampa le sue proposte per la salvaguardia di Viale Redi. Proposte che comporterebbero anche un risparmio di quasi 2 milioni di euro insieme al mantenimento della siepe di pitosforo che ha la funzione importantissima per il traffico di evitare che i fari delle auto si incrocino durante i transiti notturni in un senso e nell’altro del viale mettendo così a rischio sicurezza i conducenti delle auto. Dietro il progetto l’architetto Massimo De Vico Fallani, Mario Bencivenni vice presidente di Italia Nostra Firenze, Gilberto De Giusti architetto restauratore di giardini e paesaggio, il tecnico Paolo Basetti e Leonardo Rombai professore universitario storico esponente della associazione di tutela del patrimonio naturale e culturale. “Non sono stati i pini a danneggiare pozzetti e caditoie come sostiene il Comune – dicono in coro -. La colpa è invece della mancata manutenzione. E non c’entra nemmeno l’asfalto sollevato dalle radici. La nostra idea si concentra sulla sistemazione a verde della aiuola centrale di viale Redi chiudendola nelle intersezioni per scongiurare le inversioni di carreggiata che risultano pericolose. Dimostriamo che a differenza di quanto sostiene la Giunta esiste la possibilità di mantenere i pini adulti esistenti, di mettere a dimora gli esemplari che dal 2010 sono venuti meno e di completare con la stessa tipologia di aiuola anche i punti di intersezione col viale oggi chiusi con blocchi di cemento per impedire l’inversione dei mezzi nei punti non regolati da semafori”.

da sinistra: Bencivenni, Daffra, Orioli e Rombai

Invece, secondo Italia Nostra, “Il Comune pianterà delle erbacee perenni e così la funzione del pitosforo verrà meno insieme a quella di assorbire le polveri sottili” prodotte da traffico e inquinamento in uno dei viale di accesso e uscita dalla città ancora oggi fortemente utilizzato. Quanto alla possibilità poi di una eventuale nidificazione e su tutte le modalità di esecuzione del “blitz” del 4 giugno scorso che ha portato all’abbattimento 17 pini interessati, Italia Nostra ha le idee anche più chiare. “La verifica – spiegano – doveva essere effettuata prima dell’avvio della procedura di cantierizzazione. Invece è stata effettuata sei ore prima dell’inizio dei lavori e il giorno dopo l’esposto presentato il 1 maggio ai Carabinieri Forestali. Gli alberi si trovano in classe C e il 51% è stato classificato come rischio 7: significa che il pino è in una realtà frequentata, non un rischio connesso alla debolezza strutturale ma alla collocazione. Il taglio è stato in una notte festiva, senza comunicazione, sfruttando il divieto di pulizia delle strade. Non è stato effettuato da una ditta appaltatrice, ma da operatori del Comune. Vogliamo capire se il personale precettato per l’abbattimento avesse i requisiti per farlo. Da dieci mesi chiediamo un confronto e di essere ascoltati dall’amministrazione ma a tutt’oggi è stato solo silenzio”.

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