Istat: Italia in ripresa già da quest’anno, Pil +0,7 per cento

Roma – L’Istat conferma l’avvio di una  fase di ripresa dell’economia italiana già da quest’anno dopo la lunga crisi cominciata nel 2008. Il prodotto lordo è atteso crescere nel corso dell’anno con una accelerazione nel secondo semestre, afferma il rapporto previsivo dell’Istituto di Statistica pubblicato oggi . Se la fase di contrazione del prodotto interno lordo è proseguita anche nel 2014 (-0,4%), anche se con intensità inferiore rispetto al biennio precedente, l’aumento del Pil nel 2015 (+0,7%) chiuderà la fase recessiva.

Le premesse per questa fase più favorevole, secondo l’Istat vanno individuate nella ripresa dei ritmi produttivi, legata sia all’evoluzione positiva del ciclo internazionale e al deprezzamento del cambio dell’euro, “sia alla ripresa delle componenti di domanda interna, sostenute dal basso livello dei prezzi del settore energetico e dall’atteso miglioramento delle condizioni del credito”.

Secondo il rapporto dell’Istat, nel biennio successivo, la crescita del Pil si consoliderà (rispettivamente, +1,2 e +1,3%), “beneficiando di un quadro internazionale caratterizzato dagli effetti degli interventi di politica monetaria della Banca centrale europea, da un tasso di cambio favorevole e da quotazioni del petrolio che rimarranno sui livelli contenuti seppure in leggero aumento”. Si tratta comunque di una ripresa inferiore rispetto alla media dell’area euro.

Il quadro degli indicatori è tutto spostato verso il bel tempo. I consumi finali delle famiglie sono nuovamente aumentati (+0,3%) e nei primi mesi dell’anno corrente il clima di fiducia è decisamente migliorato a seguito di un sensibile incremento dei giudizi sull’andamento dell’economia. Gli attuali livelli dell’inflazione, attestata su valori storicamente contenuti, hanno favorito una stabilizzazione del potere d’acquisto. Nel biennio successivo, l’aumento dei redditi da lavoro dipendente, associato a una ripresa dell’occupazione, continuerà a sostenere i consumi privati che aumenteranno dello 0,7% nel 2016 e dello 0,9% nel 2017.

Nell’ultimo trimestre del 2014 gli investimenti hanno registrato una prima variazione positiva (+0,2%). Il leggero rialzo ha riflesso l’incremento della componente delle macchine, attrezzature e armamenti (+1,4%), il rallentamento della caduta delle abitazioni (-0,1%) e la variazione positiva per i prodotti della proprietà intellettuale (+0,2%). E’ rimasto decisamente negativo l’andamento delle altre opere di costruzione.

Nel 2015, la relativa stabilità dei mercati monetari e finanziari favorirà il miglioramento delle condizioni di accesso al credito. La ripresa economica e il miglioramento delle aspettative costituiranno un ulteriore elemento di stimolo alla ripresa del processo di accumulazione del capitale. La crescita degli investimenti si attesterà all’1,2% e sarà trainata principalmente dalle macchine e attrezzature e dalla spesa in beni della proprietà intellettuale, a cui si accompagnerà un lieve recupero della componente residenziale. La dinamica degli investimenti in altre opere di costruzione risulterà in lieve rallentamento nell’anno in corso. La dinamica degli investimenti fissi lordi è prevista rafforzarsi nel 2016 (+2,5%) e nel 2017 (+2,8%).

Nel 2015, la ripresa delle esportazioni complessive beneficerà dei guadagni di competitività dovuti alla decelerazione del costo unitario del lavoro. Le vendite sui mercati extra Ue (nel primo trimestre del 2015 la variazione congiunturale in valore è intorno al 3%) contribuiranno in misura rilevante alla crescita delle esportazioni, mentre i flussi rivolti ai mercati dell’Ue sono attesi in aumento a partire dalla metà dell’anno in corso, in corrispondenza dell’incremento della domanda dei paesi europei. Per l’anno in corso, le esportazioni aumenteranno del 3,7%, toccando ritmi prossimi allo sviluppo della domanda potenziale di prodotti italiani. Nel biennio successivo, il rafforzamento della domanda internazionale, l’ulteriore deprezzamento del cambio dell’euro, (previsto toccare la parità nei confronti del dollaro) e la favorevole evoluzione della competitività di costo sono attesi sostenere le esportazioni italiane di beni e servizi (rispettivamente +4,6% e +4,9%). Tale evoluzione sottende una sostanziale pausa nel processo di erosione delle quote di mercato dell’Italia.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, il tasso di disoccupazione, risultato ancora in crescita nel 2014, tornerà a ridursi sia nel 2015, raggiungendo il 12,5%, sia, in misura più marcata, nel biennio successivo (rispettivamente 12,0% e 11,4%). Sull’evoluzione del tasso di disoccupazione continuerà a pesare l’elevata incidenza dei disoccupati da almeno dodici mesi.dopo un anno nel quale l’occupazione è tornata a crescere solo per particolari segmenti della popolazione (stranieri e individui di età superiore ai 45 anni), la ripresa dell’occupazione inizierà a consolidarsi nel 2015.

Foto: www.thefiscaltimes.com

 

 

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