Israele e Palestina, la proposta di Draghi (FdI): “La nuova strada intitolata a Arafat, Rabin e Peres”

Una strada per celebrare l’accordo di Oslo, due manifestazioni di segno opposto, Firenze e la nuova crisi mediorientale

Firenze – Cosa c’entra l’inaugurazione avvenuta due giorni fa della nuova strada per l’aeroporto e la nuova guerra che infiamma il Medio Oriente? C’entra, perché potrebbe dare un segnale molto significativo, se intitolata, come da proposta del capogruppo di FdI Alessandro Draghi, ai protagonisti dello storico accordo di Oslo: Yasser Arafat, Yitzhak Rabin e Shimon Peres, entrambi premi Nobel per la Pace nel 1994.

Così, una strada che simbolicamente è una porta di accesso e di uscita per Firenze, diventerebbe in questo momento qualcosa di più, come spiega lo stesso Draghi, che è anche vicepresidente della Commissione toponomstica del Comune di Firenze. L’appello è rivolto a Sindaco, Giunta e forze di maggioranza e di opposizione.

E’ da poco trascorso il trentennale degli accordi che portarono alla nascita  dell’Autorità Nazionale Palestinese e alla rinuncia dell’OLP alla lotta armata ed al terrorismo – ricorda Draghi – sarà invece, a Novembre prossimo, vent’anni dalla visita del Premier Peres a Firenze.Faccio appello agli altri colleghi consiglieri di sottoscrivere la proposta che presenterò. Abbiano le forze politiche fiorentine il coraggio, ad una settimana dall’aggressione di Hamas ad Israele, di dare un segnale forte distensivo per il futuro e di pacificazione”.

Intanto, dopo le due manifestazioni che si sono susseguite fra sabato e domenica, la prima insieme agli studenti per il diritto allo studio, allo scopo di chiedere il cessate il fuoco per il massacro di Gaza, la seconda per appoggiare Israele e il suo “diritto a difendersi”, le polmiche infuriano. Eppure, lo aveva detto il nostro ministro degli esteri, Antonio Tajani: il popolo palestinese non è Hamas. Ma il console onorario d’Israele Marco Carrai, che ha chiamato a raccolta la comunità ebraica per sostenere Israele, alza ancora il tono della polemica criticando l’Imam Elzir Izzedin per non aver condannato “chiaramente” Hamas. Eppure i distinguo sono essenziali in questa vicenda: il popolo palestinese non è Hamas. Un distinguo che è il succo del buonsenso espresso dallo stesso ministro Tajani.

Il popolo palestinese non è Hamas. Lo dice anche un dimenticato Abu Mazen, che ribadisce che l’unico rappresentante del popolo palestinese è l’Olp, l’obliato Olp, che tuttavia, in questo momento, al di là della ferocia e dell’odio, sembra l’unico spiraglio perché quel distinguo tanto criticato dai puristi-duristi diventi da spiraglio intermittente piccolo sentiero e poi strada per giungere a una de-escalation che Netanhyau da un lato, Hamas dall’altro, temono, perché hanno tutto da perdere.

Foto:Luca Grillandini

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