Scarlino (Grosseto) – Superamento dei valori in atmosfera di anidride solforosa e ossidi di azoto. Così è scattata la segnalazione alla procura di Grosseto della Nuova Solmine da parte degli ispettori ministeriali dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ovvero Ispra. Gli ispettori ministeriali hanno rilevato il doppio del valore consentito dei due elementi nell’aria.
La Nuova Solmine è un’azienda che si trova nella piana del Casone, a Scarlino in provincia di Grosseto, leader in Italia nella produzione e commercializzazione di acido solforico. A rendere nota la vicenda approdata sul tavolo della Procura grossetana, Roberto Barocci, del Forum ambientalista di Grosseto, insieme ai comitati, alla presenza di Monica Faenzi, deputata di Forza Italia, e di Massimo Artini del M5S.
L’Ispra ha anche segnalato che la Nuova Solmine ha continuato “nel tempo ad utilizzare le ceneri di pirite come sottoprodotto anzichè come rifiuto”. Non solo: la nota riporta anche che “l’adeguamento dell’impianto, previsto a partire dal febbraio 2013, non è stato conseguito e il gestore ha esercitato gli impianti dei primi valori limite, ovvero quelli meno restrittivi”.
Nel mirino degli ispettori sarebbero finite le emissioni del camino che convoglia i fumi derivanti dall’impianto di produzione di acido solforico e del vapore. Alla Nuova Solmine era stato chiesto di dimezzare le emissioni in atmosfera nel giro di due anni, ma l’adegaumento, secondo gli ispettori, “non e’ stato conseguito” pur dopo sette anni.