Per annunciarne l’individuazione la Polizia di Reggio ha indetto una conferenza stampa; una premessa che faceva pensare a sorprese da brivido. Scoprire che l’autore dei cartelli inneggianti all’Isis e ostili nei confronti dei cristiani – affissi nei giorni scorsi in Via dei Mille e in Via Agosti a Reggio – è un pesionato afflitto da gravi problemi di disagio sociale… sa quasi di finale buffo. Se non ci fosse comunque del tragico.
L’uomo, un ex artigiano 74enne di origini modenesi ma da tempo residente a Reggio (anche se in realtà senza fissa dimora: attualmente vive in un garage della zona di Via Emilia Ospizio), è affetto da problemi per i quali è seguito dai servizi sociali. Non è nuovo a simili gesti, e proprio in virtù di qualche suo precedente è stato ricercato e individuato dagli agenti della Questura di Reggio, che nella baracca dove abitava hanno rintracciato altri cartelli – sempre dello stesso tenore – pronti per essere affissi.
Nessuna organizzazione fiancheggiatrice dei terroristi dello islamico iracheno-siriano, dunque; solo un povero anziano mitomane che tra l’altro, quando compì gesti simili, affermò di fronte agli inquirenti di averlo fatto per attirare l’attenzione sul proprio stato di indigenza e protestare contro lo Stato.
“Non per questo però – ha dichiarato in sede di conferenza stampa il vicequestore Cesare Capocasa (foto) – quei cartelloni sono da considerare qualcosa di meno pericoloso: avrebbero potuto generare episodi di emulazione, e comunque hanno destato molta preoccupazione, vista la presenza sul nostro territorio di una forte comunità islamica”.
Uno dei veri problemi sta proprio qui, infatti. La comunità islamica. Una comunità assolutamente tutelata che non ha ancora preso le distanze da un’organizzazione, come l’Isis, dedita al massacro di persone innocenti in nome di dio. Fino a quando potremo permetterci il difetto di questa mancata dissociazione?