Iren Ambiente spa ha già presentato ricorso in tribunale contro la Provincia di Parma e l’Arpa Emilia-Romagna per poter bruciare nell’inceneritore di Ugozzolo rifiuti provenienti da fuori provincia. Un’eventualità, peraltro, espressamente esclusa quando venne autorizzata la costruzione dell’impianto di Ugozzolo.
Già ad aprile Arpa aveva rilevato la presenza di rifiuti speciali non pericolosi – cioè prodotti da aziende – provenienti da fuori provincia fra quelli in attesa di essere bruciati nel termovalorizzatore di Parma. Rifiuti rilevati dall’Arpa in controlli sui rifiuti conferiti al Paip. La cosa era stata comunicata al Servizio Ambiente della Provincia, che il 30 aprile aveva diffidato Iren dall’accogliere ancora rifiuti non prodotti dal parmense.
Il ricorso di Iren riguarda proprio quella diffida. Iren ha chiesto di sospendere e poi annullare il provvedimento di diffida della Provincia e le relazioni di Arpa.
“L’inceneritore lavora nelle condizioni ottimali: la nuova legislazione regionale va nella direzione di avere impianti utilizzati in modo più efficiente con combustibile che proviene da un territorio allargato”. Queste le parole anticipatrici del presidente Iren Francesco Profumo, nei giorni scorsi a Parma per una tavola rotonda a cui ha partecipato anche il sindaco Federico Pizzarotti.
Ma per l’assessore comunale all’Ambiente Gabriele Folli “non si può aggirare la prescrizione vigente del conferimento dei rifiuti solo dall’ambito provinciale. Alcuni di quelli che hanno voluto l’inceneritore stanno cercando di cambiare le carte in tavola perché l’impianto non ha più sufficiente carburante per funzionare”.
A breve il M5S ha in programma una giornata di protesta a Bologna contro il nuovo Piano regionale dei rifiuti. Entro la fine dell’anno, il Comune di Parma dovrà inoltre decidere come procedere sull’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, ora in capo a Iren. Il contratto fra Comune e Iren scade a dicembre 2014: ad oggi, nessun bando è stato pubblicato.