Decine e decine di casi in una sola giornata; evidentemente per Iren era scattata l’ora X e le forniture di gas di clienti inadempienti dovevano essere messe a norma. Cioè messe fuori uso. La querelle riguarda come. Secondo Federconsumatori infatti, il cui centralino è stato tempestato di telefonate, nel piombare i contatori del gas di molti inquilini (dalla bassa alla collina passando per il comune di Reggio) avrebbe rasentato la vera e propria “violazione di domicilio”. Ovvero nessuno degli utenti morosi, per lo più casi penosi serviti dai servizi sociali degli enti locali di appartenenza, avrebbe permesso ai tecnici Iren di entrare. Il contatore infatti si trova generalmente all’interno dell’abitazione (nel seminterrato o sul balcone, se si tratta di condomini, o direttamente all’interno dell’abitazione se si tratta di case private).
La protesta dell’organizzazione dei consumatori non si è fatta attendere ed è stata vibrante, non tanto per l’azione (i casi di piombatura riguardavano infatti bollette mai pagate o rateizzazioni non rispettate) quanto dicevamo per il modo. Immediata la replica di Iren dal cui ufficio stampa fanno sapere che non risultano denunce per violazioni private nell’esecuzione dei “distacchi” e che circa la metà dei contatori sarebbero ubicati esternamente alle abitazioni.
Ricordiamo infine che è stato recentemente aggiornato il protocollo tra Iren, enti locali, sindacati e organizzazioni dei consumatori per consentire alle persone in difficoltà la rateizzazione delle bollette senza interessi di mora.