I conti di Iren preoccupano i piccoli azionisti che tornano all’attacco e parlano di un’azienda “tecnicamente insolvente”, quindi in concreti non in grado di gestire eventuali richieste di rientro da parte degli istituti bancari. A dirlo sarebbe il bilancio 2013, che testimonierebbe come il fabbisogno finanziario a breve, nonostante le dismissioni avviate, sia aumentato.
“Le prospettive per il futuro – scrivono i piccoli azionisti – sono altrettanto inquietanti, a causa di tre fattori ormai strutturali: la contrazione del giro d’affari, la riduzione del prezzo dell’energia e la revisione delle tariffe del gas introdotta da AEEG. La proposta che presenteremo pertanto in assemblea è di non distribuire
dividendi, anche in vista delle ormai certe minusvalenze legate alle due operazioni OLT e Edipower”.
Vorremmo poi chiedere conto della situazione dei derivati del gruppo e delle perdite potenziali di 37 milioni a oggi esistenti” continuano i piccoli azionisti che preannunciano una serie di domande che porranno in assemblea, a cominciare dai compensi al consiglio di amministrazione che, al netto delle posizioni dirigenziali sono complessivamente aumentati rispetto all’organo precedente.