Iren: dividendo su del 14%. Ok dall’assemblea

L’assemblea approva il bilancio, che stacca un tagliando di 6,2 milioni di euro l’anno per il solo comune di Reggio. I piccoli azionisti chiedono il taglio degli stipendi dei super manager
L’Assemblea degli Azionisti di IREN, riunitasi questa mattina a Reggio Emilia ha approvato il Bilancio 2016 e la proposta di dividendo, pari a 6,25 centesimi di euro, in incremento del 14% rispetto a quanto distribuito nel 2016 e superiore rispetto ai target del piano industriale. L’Assemblea ha infatti deliberato una proposta di dividendo, che verrà messo in pagamento a partire dal 21 giugno 2017, pari a 0,0625 euro per azione che per il Comune di Reggio Emilia significa un introito di 6,2 milioni di euro.
Dividendo che, in epoca di tassi zero, offre un significativo rendimento (dividend yield) del 3,2% rispetto al prezzo di chiusura del titolo in Borsa al 18 aprile (1,93 euro per azione), ponendo Iren tra le società italiane del settore con la migliore politica di remunerazione. Un importante incremento del dividendo che si somma, per gli azionisti, a un extravalore derivante dal significativo apprezzamento del titolo in Borsa negli ultimi 2 anni. Rispetto a inizio 2015, il Gruppo Iren ha infatti più che raddoppiato la propria capitalizzazione di Borsa fino a quasi 2,5 miliardi di euro, rispetto agli 1,2 miliardi di inizio 2015 a testimonianza di un apprezzamento del mercato sulla capacità della società di raggiungere, e in taluni casi superare, gli obiettivi del piano industriale.
Piano Industriale fondato su 4 pilastri strategici, uno dei quali è la rinnovata attenzione verso il cliente che diventa perno strategico dell’azione del Gruppo come testimoniato dai risultati della recente indagine di customer satisfaction condotta da Cerved Group che hanno indicato nel 93,9% la percentuale di clienti Iren soddisfatti del servizio offerto dalla multiutility. Il bilancio approvato dall’Assemblea ha visto ricavi in crescita del 6,1% a 3,2 miliardi di euro e un margine operativo lordo di 814,2 milioni di euro, in crescita del 20,1% rispetto al 2015 grazie al contributo sia dei business regolati sia di quelli non regolati. A tale risultato hanno contribuito tutte le business unit, a conferma dell’eccellente bilanciamento del portafoglio di business del Gruppo. L’utile netto è stato pari a 174,0 milioni di euro in forte incremento (+47,2%) rispetto a 118,2 milioni di euro registrati nel corso del 2015.
Completa il quadro particolarmente positivo la riduzione del rapporto debito netto/Ebitda a 3.0x, un risultato raggiunto in anticipo di 2 anni rispetto ai target di business plan che garantisce una maggiore flessibilità finanziaria per cogliere eventuali future opzioni di crescita. Particolarmente importante è stata poi la crescita per linee esterne, segnata in particolare dal consolidamento di TRM (la società che gestisce il termovalorizzatore di Torino) e di Atena (la multiutility di Vercelli attiva sia sulla filiera energetica sia sui business regolati).
Dati positivi che trovano un riscontro importante anche nel sostegno ai territori in cui opera il Gruppo in progetti di innovazione, sport, ambiente e cultura fino al coinvolgimento, per la sola provincia di Reggio Emilia, di oltre 40.000 studenti in iniziative di educazione alla sostenibilità.
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