Parma e Piacenza rischierebbero di mettere in difficoltà l’intera gestione delle Farmacie. Un’operazione tecnicamente delicata che fa registrare la spaccatura della maggioranza di sala Tricolore; l’ordine del giorno infatti che propone di accantonare il cosiddetto allocamento di azioni è stato firmato, oltre che dalle opposizioni, centro destra, Lega, Udc, Città attiva e Reggio 5 stelle, anche dall’Italia dei Valori segnando così il primo vero strappo interno su questioni di fiducia politica. Nel frattempo, per restare in casa Iren, un’altra polemica si profila all’orizzonte: e riguarda l’aumento del 6% delle quote fisse del gas voluto dalla multiservizi. Aumento del 6 davanti a un’inflazione 2010 dell’1,5% che fa gridare allo scandalo Donato Vena della Federazione della sinistra. Un aumento che non c’entrerebbe nulla né col prezzo del gas, né con eventuali tasse o accise e che Iren avrebbe cercato di far passare inosservato tornando a scindere nella documentazione inviata per posta il canone annuale unificato, quota fissa di vendita e quota fissa di servizio di rete. Un caro-gas che si aggiunge alla recente indagine nazionale di Federconsumatori sulle tariffe idriche che vede la nostra provincia tra le più care d’Italia e che vede le bollette a carico delle famiglie anche più care delle utenze non domestiche
Iren-Fcr: la maggioranza si spacca e lui fugge via
Rischia di trasformarsi in autogol il tentativo di recuperare soldi attraverso il passaggio di azioni Iren alle Fcr. Soggette alle bizze del mercato infatti le azioni della multiutility nata dalla fusione delle ex partecipate di Reggio