Iren, ecco il Piano Industriale al 2021

Presentato oggi. Previsti 2,2 miliardi di investimenti (+23% rispetto al piano precedente) e un incremento annuo del dividendo dell’8%. Si prosegue verso una sempre più incisiva razionalizzazione della società, col cliente al centro del progetto. Il presidente Peveraro: “Miglioramenti in termini di crescita, efficienza, sostenibilità, quindi attenzione verso tutti gli stakeholder e consolidamento territoriale”. A Reggio Emilia prevista la costruzione di un impianto trattamento del materiale raccolto dalla differenziata dell’organico

Forte degli ottimi risultati ottenuti nel corso degli ultimi 18 mesi, il Gruppo Iren ha presentato il Piano Industriale al 2021. Un piano che proseguirà nella scia di un sempre più incisivo efficientamento e razionalizzazione della società (previste sinergie pari a circa 100 milioni di euro) in cui il Cliente sarà posto al centro del progetto garantendogli servizi ad alto valore aggiunto in cui il risparmio energetico, l’efficienza e l’innovazione saranno gli elementi determinanti.

Paolo Peveraro
Paolo Peveraro

Dopo le ultime importanti operazioni portate a termine – tra cui l’acquisizione di Amiat, del termovalorizzatore di Torino e di Atena Vercelli – il Gruppo prevede un ulteriore sforzo nel processo di consolidamento nelle proprie aree di riferimento confermandosi come principale aggregatore e motore di sviluppo de Nord-Ovest del Paese. “Consolidamento territoriale che grazie al forte radicamento del Gruppo nelle proprie aree di riferimento e al dinamismo già dimostrato, potrebbe portare un margine addizionale pari circa 100 milioni di euro, non incluso nei numeri del piano”, ha affermato il Presidente di Iren Paolo Peveraro.

Obiettivi, quelli sopracitati, che avranno come comune denominatore la sostenibilità ambientale, sociale e finanziaria. Iren investirà infatti in attività a basso impatto ambientale (come il teleriscaldamento o il consolidamento impiantistico nel trattamento dei rifiuti) ponendo particolare attenzione all’equilibrio finanziario e continuando a perseguire una significativa riduzione dell’indebitamento (previsto in riduzione di circa 180 milioni di euro al 2021).

“Il proiettarsi verso le sfide che ci attendono nei prossimi cinque anni ha caratterizzato le scelte strategiche poste alla base del piano e le sue previsioni finali: un continuo miglioramento in termini di crescita, efficienza, sostenibilità, attenzione verso tutti gli stakeholder e consolidamento territoriale. Tutto ciò con l’obiettivo di fare di IREN un esempio di eccellenza e innovazione nel settore delle multi-utility”, ha sottolineato il Presidente Paolo Peveraro.

Una strategia di crescita orientata allo sviluppo dei business regolati e quasi regolati e a una forte focalizzazione sui clienti energetici. Dal primo punto di vista, particolare importanza riveste sia l’espansione delle reti di teleriscaldamento, sia lo sviluppo del business della distribuzione del gas naturale. A ciò si aggiunge la crescita del settore Ambiente derivante sia da operazioni di consolidamento, alcune delle quali già chiuse (TRM Torino, Atena Vercelli e ACAM Impianti La Spezia), sia attraverso lo sviluppo di impianti dedicati al trattamento di carta, plastica e rifiuto organico. In particolare, in provincia di Reggio Emilia, il Gruppo Iren prevede la costruzione di un impianto trattamento del materiale raccolto dalla raccolta differenziata dell’organico.

Infine, in relazione all’espansione della base clienti, particolarmente importante è il progetto denominato “New Downstream” che fungerà da catalizzatore di iniziative commerciali e di marketing mirate a trasformare la commodity energetica in un servizio ad alto valore aggiunto.

Target che consentiranno una robusta generazione di cassa tale da coprire agevolmente lo sfidante piano di investimenti, superiore a 2,2 miliardi di euro (+23% rispetto al piano precedente) e permetterà il raggiungimento di un rapporto di equilibrio pari a 3x tra debito netto ed EBITDA, già alla fine del 2018. Ciò garantirà per gli anni successivi una notevole flessibilità finanziaria che potrà essere utilizzata per cogliere interessanti opportunità di investimento e M&A o, in assenza di queste ultime, per remunerare ulteriormente gli azionisti.

Sulla base di tali linee strategiche il Gruppo prevede una crescita dell’EBITDA pari a circa 220 milioni di euro, che porterà il margine operativo lordo del Gruppo a 900 milioni di euro al 2021 e un utile di Gruppo in costante aumento, previsto a 251 milioni di euro rispetto ai 118 del 2015.

Massimiliano Bianco
Massimiliano Bianco

Una particolare attenzione sarà dedicata alla soddisfazione degli azionisti: il Gruppo prevede infatti una crescita annua del dividendo pari all’8%.

“Obiettivi credibili e sfidanti quelli che si è dato il Gruppo per proseguire nel percorso verso l’eccellenza: un processo di continuo efficientamento con un target di 100 milioni di sinergie, una crescita organica che sfrutterà a pieno 2,2 miliardi di investimenti (di cui un terzo dedicati allo sviluppo), il processo di consolidamento territoriale e infine una rinnovata attenzione verso gli Azionisti mediante una chiara politica di dividendi”, ha dichiarato Massimiliano BiancoAmministratore Delegato del Gruppo.

I NUMERI

IREN A REGGIO EMILIA:

  • 793 dipendenti
  • 20 assunzioni nel 2015
  • 300 fornitori in provincia di Reggio Emilia
  • 41 comuni della provincia serviti dal servizio idrico
  • 4.960 km di rete idrica
  • 456.000 abitanti serviti dal servizio ambientale
  • 346.702 ton di rifiuti gestite nel 2015
  • 65,8% raccolta differenziata

INDICATORI ECONOMICI E FINANZIARI:
EBITDA al 2021 pari a circa 900 milioni di euro, in incremento di circa 220 milioni di euro rispetto al 2015, con un tasso di crescita annua del 4,8%. 75% di tale risultato verrà raggiunto già nel 2019 (Cagr 5,8%). Circa il 75% dell’intero EBITDA del Gruppo deriverà da attività regolate e quasi regolate.

       Sinergie pari a 100 milioni di euro, l’80% delle quali ottenuto entro il 2019.
       Utile netto sostanzialmente raddoppiato già al 2019. Utile netto al 2021: 251 milioni di euro.
       Investimenti cumulati per circa 2,2 miliardi di euro, in aumento del 23% rispetto al piano precedente, un terzo dei quali dedicati ad iniziative di sviluppo.
       Debito al 2021
 in riduzione di circa 180 milioni di euro a circa 2 miliardi.  Il risultato è particolarmente significativo se si tiene conto del fatto che nel 2016 l’acquisizione di TRM S.p.A. ha inciso negativamente per un importo superiore a 400 milioni di euro.
–       Target Rapporto Debito netto/EBITDA  a 3,0x, raggiunto già nel 2018.
       Dividend policy chiara con una crescita annuale del dividendo per azione pari a circa l’8%.
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