Il cda di Iren ha creato ben tre specifici comitati, non solo quello remunerazioni, ma anche il comitato controllo rischi e il comitato per operazioni con parti correlate, naturalmente tutti a titolo oneroso (per un totale di 60.000 euro) e sempre composti da consiglieri.
Il Gruppo interprovinciale Piccoli azionisti non può astenersi dal seguente quesito: ma i consiglieri non guadagnano già abbastanza? Il compenso lordo è infatti di 18.000 euro, più gettoni di presenza di 700 euro per un massimo di 70.000 euro annui, davvero non male, alla faccia della maggiore sobrietà promessa…
Nonostante il comitato remunerazioni sia già ben remunerato, lo stesso non ha trovato di meglio che incaricare un consulente, di cui peraltro non è noto il compenso, per assisterlo nella predisposizione del documento contenente le policy di gruppo. L’incarico era proprio inevitabile?
Il comitato dichiara peraltro di aver svolto le seguenti attività:
– definizione di una proposta al cda in merito alla verifica del conseguimento degli obiettivi 2013 assegnati a De sanctis: ci asteniamo dal commentare…
– formulazione di un parere sull’impostazione dell’accordo di risoluzione con De sanctis (come sopra…).
Già per come ha svolto queste attività non dovrebbe evidentemente ricevere un centesimo.
Passando alle linee guida per la remunerazione, riscontriamo che due sono le componenti:
– quella fissa, sufficiente a remunerare la prestazione nel caso in cui la componente variabile non fosse erogata per il mancato raggiungimento degli obiettivi: non si comprende cosa significhi;
– quella variabile, legata a obiettivi, misurabili e predeterminati entro un limite massimo.
A proposito di ciò, è’ piuttosto interessante osservare che gli obiettivi del gruppo su cui si determinano gli indicatori di performance sono i seguenti:
– crescita marginalità
– controllo indebitamento
– incremento efficienza.
Non uno di questi obiettivi è stato conseguito nel 2014, come dimostra il disastroso bilancio che verrà presentato il 28 aprile.
Il Gruppo interpr. Piccoli azionisti proporrà pertanto all’Assemblea, oltre a non distribuire dividendi data la fragilissima situazione finanziaria, anche di abolire il comitato remunerazioni, l’ennesima presa in giro a carico di azionisti e utenti.