Viero-choc al termine della seduta cavriaghese del consiglio provinciale monotematico su Iren. Dopo aver incassato le bordate un po’ di tutti, capofila degli indignados del giorno dopo Alessio Mammi del subpatto e Sonia Masini presidente provinciale, il direttore generale della multiservizi super-indebitata e col titolo tra i più tracollati d’Italia, ha gelato la vis polemica dei primi cittadini reggiani annunciando che il progetto per l’impianto Tmb, il famigerato Trattamento meccanico biologico, ancora non c’è. E che dunque, presumibilmente, i tempi per la sua costruzione-istituzione in quel di Gavassa (entro il 2015) si allungheranno. E che dunque difficilmente una promessa elettorale tra le più significative, dopo le battaglie contro l’inceneritore, andrà in porto nei tempi e nei modi dovuti.
Burocrazia, caso o vendetta? Forse un mix, certo è che Andrea Viero, già dato per partente entro le 11.30, si è intrattenuto fino alla fine della seduta per servire il piatto freddo della crisi nella gestione dei rifiuti. Provocando il caos negli enti locali e nei suoi rappresentanti e riprendendo con forza melliflua il coltello dalla parte del manico. Messo all’angolo rispettivamente sui debiti, il valore del titolo, il caro-bollette, gli stipendi dei super-manager, le future aggregazioni, beccandosi un quasi uppercut da Mammi che gli sventolava davanti lo spettro di una nuova assemblea a settembre e del taglio addirittura della sua figura, è tornato padrone del ring sferrando un bolide da kappao tecnico alla seconda ripresa. Suonato ma non sconfitto, il Viero punching-ball è tornato deciso e pacioso facendo presagire il peggio nella progressiva ricoloritura delle tonde gote.
E adesso che ne sarà dei rifiuti? Chiuso per sempre con un funeral-party il vecchio impianto di Cavazzoli, lungi dall’essere arrivati all’agognata quota di raccolta differenziata, preoccupati dalle sirene della vicina Parma dove l’inceneritore potrebbe restare lettera morta, dove le mettiamo le nostre schifezze? Sotto il tappeto? Alla prolusione di Viero su quei “48 milioni di euro per il Tmb ancora fermi” perché in sostanza la Provincia non avrebbe ancora autorizzato il progetto, l’assessore all’ambiente Mirko Tutino è basito: “ma come? E’ dal dicembre 2011 che Iren è in condizione di presentarlo…”. Insomma un rimpallo di responsabilità che descrive alla perfezione lo stato di scontro totale tra il management irenico e i nostri amministratori.
Un risveglio forse tardivo quello dei nostri primi cittadini ma comunque risveglio. Descritta come una pazzerellona allo sbaraglio da più d’una interessata campana, la presidente Sonia Masini, davanti alla piazza intitolata al monaco e padre costituente don Giuseppe Dossetti, ha affrontato l’apparentemente mite Viero come un leone. Dicendogli in faccia, e al microfono, quello che ogni cittadino in bolletta gli vorebbe dire lasciandosi andare ad uno sfogo catartico. Sulla gestione di Iren, sui suoi indennizzi, sul costo dei servizi. Non pervenuto invece, anzi proprio non arrivato l’astro nascente della politica italiana, quel sindaco di Reggio Graziano Delrio che salutò lo sbarco in Borsa dell’azienda acqua, gas e rifiuti come l’inizio di una nuova era. Sì ma non diciamo che tipo di era…