Intesa Sp: utile superiore al minimo di circa 3 mld previsto per l’intero 2020

Firenze –  Il gruppo Intesa Sanpaolo ha chiuso i primi 9 mesi dell’esercizio 2020 con un utile netto contabile di 6,376 miliardi di euro. Escludendo il goodwill negativo originato dall’acquisizione di Ubi Banca, sottolinea una nota, il dato si attesta a 3,112 miliardi.

Escludendo anche i due mesi di apporto di Ubi Banca, dettaglia una nota, l’utile netto è pari a 3,073 miliardi, rispetto a 3,31 miliardi dei primi nove mesi del 2019, “superiore ai circa 3 miliardi di euro di utile netto minimo previsto per l’esercizio 2020”. E risulterebbe pari a 3,956 miliardi – in crescita di circa il 20% rispetto ai nove mesi 2019 – se si escludessero pure le rettifiche di valore su crediti pari a 1.312 milioni per i futuri impatti di Covid-19.

“Nei primi nove mesi dell’anno, a fronte  di un contesto molto impegnativo, abbiamo conseguito un utile netto  pari a 3,1 miliardi di euro. Ciò significa che nei soli primi nove  mesi dell’anno abbiamo superato l’impegno previsto per il 2020, ovvero  quello di un utile netto di almeno 3 miliardi”. E’ quanto fa notare il  consigliere delegato di Intesa Sp, Carlo Messina, in occasione dei  conti del trimestre. “Nel quarto trimestre decideremo come utilizzare  il goodwill negativo per rafforzare il bilancio della banca e  affrontare il 2021 in una condizione di ulteriore solidità”, aggiunge.

Il ruolo a sostegno dell’economia si sta manifestando, nel periodo, in  modo concreto, con “60 miliardi di credito a disposizione di famiglie  e imprese, con la conseguente tutela dell’occupazione e il  mantenimento dei flussi di liquidità tra comparti produttivi”. Per  primi, sottolinea ancora Messina, “abbiamo promosso le moratorie e nel  corso di questi mesi ne abbiamo concesse per un valore complessivo  pari a 66 miliardi. Inoltre, abbiamo erogato prestiti assistiti da  garanzia statale per un totale di circa 24 miliardi”. (AdnKronos)

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